(A dire il vero è durato molto più di lui e non è ancora finito).
Io non sono più così giovane e non parlavo una parola di
ingelse, ma ho comunque deciso di partecipare.
Devo ammettere che lo spirito con cui mi sono iscritta non
differiva molto da quello di quei cinquantenni un po’ patetici, con poca
pancetta e tanta paura di invecchiare, che si iscrivono alla maratona per
dimostrare al mondo e a se stessi che, sotto un bello strato di polvere, c'è
ancora un po' di smalto.
Quando qualcuno veniva a sapere che in Toscana ci saremmo
contesi 8 posti (virtuali) tra circa 1000 partecipanti, mi chiedeva: “ma che ti
sei iscritta a fare a questo concorso?”
“Per vincerlo!” Immancabilmente l’interlocutore alzava il
sopracciglio e mi guardava un po’ strano...
Cos’è? Non è “politically correct” dire la verità? Perchè ci
si deve prendere in giro? Che si sono iscritti a fare gli altri 999, per
perderlo?
Le carte in tavola sono totalmente cambiate 8 mesi fa,
quando a sorpresa è inziata un’altra avventura, non una patetica maratona per
dimostrare a me stessa e agli altri chissà chè, una cosa seria dove in gioco non
c’era solo il mio stupido orgoglio, ma la mia vita e quella di tutte le persone
che amo.
E allora gareggiare è diventato davvero difficile, perchè la
mia piccola Principessa ha iniziato a diventare ogni giorno più reale, ad abitare
il mio corpo e soprattutto ad ossessionare la mia mente. Ha sgomitato prepotentemente
e ha scavalcato tutto il resto.
Alla fine è salita lassù, nel posto più in alto, accanto al
piccolo Re.
Che fatica non far rotolare l’interesse per questa farsa di concorso sotto i piedi....
e la gestione del Miur dell’intera faccenda non è che mi desse una
mano, lunghe attese di mesi tra una prova e l’altra senza sapere niente, pause,
defezioni dei membri della commissione, il caos totale, alla faccia dell’efficenza...
poi, alla fine, un mesetto fa sono stata convocata per
sostenere l’orale a Pistoia.
Ho fatto un po’ di conti, sarei stata incinta di 8 mesi,
vabbè, i rischi legati ad un parto prematuro ormai erano scongiurati, semmai
sarebbe nata pistoiese!
La strizza di essere giudicata ha fatto il resto, ha
combattuto contro le tonnellate di progesterone che impastavano la mia mente e
mi ha dato quel tanto di forza necessaria per la praparazione finale (su
leggi/definizioni/inglese).
Il problema è che insegno da 10 anni e da 10 anni valuto i
miei studenti. E se mi evessero giudicato mediocre, che fine avrebbe fatto la
mia credibilità? Chi me lo dava il diritto di continuare a dire ad altri cosa è
giusto (scolasticamente parlando) o cosa è sbagliato?
Pochi giorni prima un amico è stato a vedere i primi orali: “Non
preoccuparti, cominci con una presentazione in power-point di 30’, poi ti fanno
sedere e ti interrogano su St.Arte, Disegno, Legislazione, Informatica,
Inglese... sembra un esame di maturità”
“Ma cos’è? Il classico incubo ricorrente di dover rifare l’esame
di maturità dopo 20 anni?”.
Che orrore! Che paura terribile ho avuto all’esame di maturità! Ricordo ancora la sensazione che tutta la mia esistenza fosse
arrivata ad un momento catartico, che tutto stesse per essere deciso...
Che sciocca! Qualcosa per fortuna è cambiato, sono andata
all’orale molto più rilassata, la mia vita va ben oltre il giudizio di una
commisisone esaminatrice, ho cose più importanti a cui pensare!
E adesso che ricordo meglio, 20 anni fa feci un bellissimo
orale, perfino divertente, quasi un colloquio tra pari, non un'interrogazione, alla fine mi strinsero la mano... lo stesso è
accaduto due giorni fa.
Che potessi imbastire una bella lezione e un’orale brillante di Storia dell’Arte e
Geometria Descrittiva me lo aspettavo, ma la cosa più stupefacente è il miracolo che si è verificato: ho parlato in inglese ad un livello B2! (l’esaminatrice mi
ha fatto i complimenti) Questo, devo ammetterlo, non me l'aspettavo proprio e mi ha fatto gonfiare d’orgoglio
come un pallone aereostatico.
Ho combattuto con l’inglese tutta la vita, l’ho
ostentatamente disprezzato, l’ho clinicamente evitato, l’ho volutamente dimenticato...
e adesso, arrugginita e vecchiotta come sono, con la sola forza della volontà ed in soli due anni ce l’ho fatta a sbloccarmi,
a colmare una vita di rifuto. Me la cavo a mala pena, per carità, ma per me è
comunque una conquista enorme!
Non conosco ancora la classifica finale, ma non importa, sono uscita da quell’aula allegra come una rondine di
primavera e leggera come una piuma, felice di aver vinto la mia stupida
maratona e finalmente libera di lasciar posto nella mia testa solo al mio piccolo
Re e alla mia dolce Principessa.
Ci conosceremo presto piccola mia, lo so che “gli esami non
finiscono mai”, ma non ho intenzione di fare altre esperienze del genere nella
vita, un giorno potrò raccontarti che l’ultima volta con me c’eri anche tu.
Lalla
P.S. Adesso, come da copione, a settembre mi toccerà
rifiutare un posto a Massa Carrara...