venerdì 24 aprile 2020

niente panico, tanto non mi legge nessuno

Confido nell’algoritmo di Face-book, che mi schifa.
Confido nel fatto che il mio blog sia visitato solo da due gatti. Che infondo sia un posticino quasi privato, che i miei scritti se ne rimangano lì, a galleggiare, praticamente indisturbati.
Per lo meno, che non diventino virali (e scusate il gioco di parole).
Allora posso anche scrivere in piena tranquillità, senza paura di scatenare il panico, cominciamo.
Io la quarantena l’ho presa sul serio, dall’8 marzo sono uscita di casa una sola volta a settimana per portare la spazzatura e contemporaneamente fare la spesa, tutta bardata tipo astronauta, con i guanti e la mascherina e tutti, comprese le autorità e l’OMS a dire “che te la metti a fare la mascherina? Tanto non serve, basta rispettare la distanza”.
Una roba tipo “che me la metto a fare la cintura di sicurezza? Tanto non serve se guido bene e mantengo le distanze di sicurezza”.
Ma che discorso è? All’imprevisto non ci pensava nessuno?
Cioè, a me è mai capitato lo scemo di turno che si era abbassato la mascherina fino alla gola per fumare e che a sorpresa m’ha girato l’angolo piombandomi a 10 cm dal muso tossicchiando, meno male che almeno io la mascherina ce l’avevo calzata bene, no?
Altrimenti che facevo, gli ammollavo un ceffone?
Neanche, altrimenti sarei dovuta correre a disinfettarmi le mani!
Che poi, vogliamo parlare di questa famosa “distanza”? All’inizio sembrava  1 m, poi meglio 1,5 m, ad un certo punto è circolata l’ipotesi  4-5 m… panico generale, adesso nel mio Carrefour hanno scritto 1,80 m. 1,80? Ci fanno lo sconto di 20 cm? Facciamo 2 m, cifra tonda, che dite?
Vabbè, comunque io son di natura ribelle, ho pensato: “secondo me se tutti avessimo una barriera davanti a naso e bocca il contagio diminuirebbe, sicché me la metto, pace”.
All’inizio me le costruivo di carta da forno, solo due settimane fa le ho acquistate in farmacia. Negli stessi giorni il comune me ne ha donate 6 (2x3), invece di suonarmi il campanello le ha buttate tutte sciolte nella cassetta della posta e in mezzo alle bollette, quindi perfettamente non-sterili, complimenti!
Comunque, io mi sono impegnata un casino, mi sono sempre cambiata le scarpe rientrando, ho dato il cencio con il Liso-form, mi sono lavata le mani. L’ho fatto più che altro per senso civico, non per cercare "di scamparla", per salvare altra gente, perché se mi avessero chiesto di scommettere “lo prendi o non lo prendi questo virus?” io avrei scommesso su “lo prendo”.
Non perché sia persona paurosa o terrorizzata dalle malattie, ragiono solo per esperienza.
Ho 44 anni, ormai mi conosco, se passa un virus a 1km (alla faccia della “distanza”), io lo prendo. E sono pure una nerd che vive isolata dall’universo, quindi pure distanziata socialmente, ma è sicuro che lo prendo. Non si sa bene secondo quali congiunzioni astrali e battiti d’ali dall’altra parte del mondo, ma in qualche modo, lo prendo.
Il 2 aprile Matilde ha iniziato a tossire di notte, prima poco, poi tanto, tosse secca. Mhm…
Dopo qualche giorno febbricola intorno a 37,2° e catarri, chiamo la pediatra e lei (per telefono): “non si preoccupi, non ha preso un virus, avrà preso fresco in giardino”. E chi si preoccupa?
Ora, io non sono laureata in medicina, ma… in che senso?
Se prendi fresco ti si possono abbassare le difese immunitarie, ma a quel punto non è che maturi la tosse spontaneamente, devi prendere un virus, no?
Dove lo avrebbe preso Matilde questo virus?
Allora, dall’inizio del lock-down  i miei figli ogni giovedì sera alle 19.00 si spostano a piedi verso casa del padre (a 50m sulla stessa strada) per ritornare esattamente 48h dopo a casa mia (per questo faccio la spesa e pulisco casa di sabato, quando sono sola).
Anche il padre è stato a casa ed è uscito solo per spesa/figli, ma lui è un tipo easy che ogni volta li viene a prendere tutti bardati tipo astronauti e poi me li riporta senza guanti (o rimettendogli i guanti della volta precedente!) e io li vedo entrare nell’androne che si toccano la faccia e la mascherina con le mani dopo aver aperto il portone condominiale, orrore. Lui si è messo la mascherina solo quando il comune gliele ha regalate e il primo mese ha sempre fatto la spesa al Conad senza alcuna protezione (nonostante le palle che gli ho fatto io).
Allora io sono pallosa, ok?
E voi penserete: “ siete pure divorziati, saranno cazzi suoi”.
Invece no, saranno cazzi nostri dato che sbaciucchia i miei figli e saranno cazzi miei dato che poi me li sbaciucchio io.
Comunque vabbè, abbracciamo la teoria alternativa: “non ha preso un virus, avrà preso fresco in giardino”.
Pediatra: “In ogni caso, facciamo una copertura antibiotica con lo Zitromax, 3gg basterebbero a coprire una settimana… glielo dia per 4-5gg, è meglio. Se peggiora mi richiami, mi tenga aggiornata e non si preoccupi”. E chi si preoccupa?
Matilde ha avuto anche disturbi intestinali, ma con l’antibiotico la frebbricola è scomparsa e la tosse pian piano è migliorata, oggi (dopo 22gg) il padre mi ha detto che non ha mai tossito… evviva!
Il 14 aprile, 12 giorni dopo Matilde io ho iniziato a sentire una strana patata in gola ed eccoci ai cazzi miei.
E’ iniziata la tosse secca, quindi dopo 3gg la febbricola a 37,2° e la patata ha dato vita a meravigliosi grumi di muco colloso e giallo che praticamente a ciclo continuo, 24 ore su 24, mi tocca sputare con una sorta di urto di vomito… sì, lo so che fa schifo da leggere, figuratevi da fare! Ovviamente ho avuto anche i disturbi intestinali, una favola.
Stessi sintomi della mia Piccola Fata, ma più carognosi, perché sono più vecchia.
Secondo voi “il fresco in giardino senza virus” è infettivo?
Addio ipotesi alternativa: virus è.
La mia dottoressa (per telefono): “non si preoccupi, in ogni caso, facciamo una copertura antibiotica con lo Zitromax, 3gg bastano a coprire una settimana…”  Questa l’ho già sentita.
“In ogni caso mi chiami tutti i giorni, voglio che mi tenga informata sul decorso”.
Il decorso è buono, la febbre dopo 3gg è scomparsa, sono una pellaccia.
Ieri: “Aggiunga anche fermenti lattici e vitamine” Già fatto dottoressa.
“Aggiunga anche un mucolitico, io glielo dico Signora, probabilmente lei ha preso il Codiv19, ma non si preoccupi,  la clinica è buona”. E chi si preoccupa?
Tutto per telefono, tutto senza una visita.
Io non lo so se quello che sputo nei fazzoletti è Codiv19 o qualche altro virus incoronato, ma so che mi ha procurato una sorta di bronchite o polmonite.
Non lo dico perché sono una persona paurosa o terrorizzata dalle malattie (io non mi preoccupo, a differenza di pediatra e dottoressa), io ragiono solo per esperienza.
Ho 44 anni, ormai mi conosco, ho già avuto due polmoniti virali, riconosco i sintomi.
Dico solo questo, capisco che i dottori abbiano paura, ma è giusto privare un cittadino del diritto a essere visitato? La diagnosi va fatta ascoltando i polmoni con uno stetoscopio, non al telefono! Mettetevi uno scafandro da palombaro, poca miseria e visitateci!
Alla faccia delle “diagnosi precoci”!
Senza che mi facciano il tampone, io domani verso le 13.30 dovrò recarmi a fare la spesa, bardata da astronauta e attentissima a non contagiare nessuno, ma sotto la mascherina mi sentirò una potenziale assassina. Non mi piace sentirmi un’assassina.
I tamponi non li fanno, almeno che tu non abbia 40° di febbre e sia in procinto di affogare nel muco o almeno che tu non sia venuto in contatto con un malato conclamato.
Non credete ai numeri che danno in televisione, sono tutti falsi.
Serve veicolare l’idea che il contagio stia scendendo, altrimenti l’Italia intera se ne va a gambe all’aria (se non c’è già andata).
La tecnica del governo mi pare sia stata la seguente: “Di questo virus non capiamo niente, chiudiamo tutto così diminuiscono i contagi e poi speriamo che passi tipo influenza stagionale”.
“Non è passato, ammazza ancora 400 persone al giorno, ops, peccato, ma ormai bisogna riaprire per forza sennò la gente disperata si butta alle cattive”.

E allora io ve lo dico, non vi date alla pazza gioia dal 4 maggio, non organizzate cene con gli amici e aperitivi nelle case, il virus non è scomparso e neanche abbiamo idea di quanto sia diffuso nella popolazione, altro che “regioni a contagio 0”.
Senza fare i tamponi, ci parlano del niente.

Secondo me a fine maggio siamo punto a capo. Ma magari mi sbaglio, speriamo che mi sbaglio, vedremo.
Comunque, stanotte, dopo 11 giorni, ho finalmente dormito 6h di fila, è vero, mi sono svegliata piena di muco, ma anche piena di vita!
Ho sputacchiato un po’, mi son fatta una bella doccia e poi tutta linda (e truccata da sana) ho tenuto ben 3h di lezione sostenuta da almeno 5 caramelle al miele. Eh sì, ho continuato a fare lezione anche la settimana scorsa, con la febbre, scatarrosa e la voce da orco, i vantaggi della didattica a distanza.
Oggi in confronto è stata una passeggiata.
Matilde è quasi guarita (“quasi” perché lo crederò quando la vedrò con i miei occhi) e anche io ho intenzione di cavarmela, ma che sia chiaro, praticamente abbiamo fatto tutto da sole.
Elia non ha sintomi e spero che regga così.
Quando tutto sarà passato mia piacerebbe fare un test seriologico serio, lo faccio anche a pagamento purché mi garantiscano che funziona al 100%, sai che ganzo se avessimo avuto il virus incoronato? Mi sarei tolta il pensiero e mi sentirei anche una specie di eroina, una barriera vivente per il virus, parteciperei gloriosamente all’immunità di gregge. Un mito, anelo già di belare!
Queste le mie intenzioni (se uno le dichiara i punti valgono doppi, come nel gioco delle carte):
uscire da questa casa quando sarà il momento, sana come un pesce, auto-vaccinata e particolarmente gnocca*.



lalla

*gnocca - sì, lo so che in quarantena vi date tutti ai manicaretti e state mettendo sù peso.
Anche io mi do ai manicaretti, per divertire una bimba e sfamare un adolescente vorace, ma forse nessuno si ricorda che il 7 gennaio mi sono messa  a dieta. Se non si fosse capito, non sono una che molla.
Per adesso ho perso 6 kg, mangiando poco e soprattutto sanissimo e rispettando in pieno la tabella di marcia. Da qui a luglio mi sarebbe piaciuto perderne altri 2, ma sarà difficilissimo perché con questo malanno ho dovuto ricominciare a mangiare più carboidrati. Vabbè, se ce l’avessi fatta davvero, magari questa estate non sarei manco potuta andare al mare e infilarmi un costume da bagno, pensa che smacco…
Vi preoccupate, pensate che diventerei troppo secca?
Ma io sono una falsa-magra, anzi, una falsa-media, le cicce ce l’ho eccome!



Allego foto di repertorio (7 anni e 5kg fa) scattata in Portogallo, eravamo appena usciti dalle acque gelide dell’oceano Atlantico e ricordo che avevamo i bordoni, quel bimbetto magrolino che fa le smorfie di freddo accanto a me,  adesso è un nottolo altro circa 175 cm (sfiora la “distanza” del Carrefour) e quindi è chiaro che non potrò mai tornare ad essere come nella foto, con grande fatica e privazioni potrei riuscire a togliermi altri 2-3kg di dosso, ma gli effetti di un’altra gravidanza e 7 anni di tempo, proprio mai…