lunedì 6 ottobre 2014

provando a rimanere concentrata

Non scrivo molto ultimamente, lo so.
E' che mi vergogno un po' della gioia che provo. Cioè, non è che proprio "mi vergogno", però insomma, tutti intorno a me sono pieni di problemi (e anche io, per carità), ma il punto è: a chi interessa veramente di rileggere ogni due per tre la solita tiritera su come sono stupendi Elia e Matilde?

E l'altro punto è: di che altro posso scrivere se a me interessano veramente solo Elia e Matilde?
Va bene, va bene: basta svuotare la mente, spostare l'attenzione e concentrarsi, ci provo:

SCUOLA. La situazione è attualmente in standby, io sono in "congedo parentale" a casa, ma invece di spassarmela, sto tentando di rompere le scatole al Ministero per l'ingiusta sparizione dei posti che erano stati messi a bando nel concorso, per la prima volta in vita mia ho anche contattato un avvocato, che a dire il vero non mi pare molto coinvolto: "Non capisco: lei è stata assunta, no? E allora che vuole?". "O.K., però scusi: io ho partecipato a un concorso nazionale sapendo che c'erano 3 posti a Firenze nell'organico di diritto per le scuole superiori. Ho vinto, voglio uno di quei tre posti, non voglio insegnare alla scuola media. Se mi fossero piaciute le medie, mi sarei specializzata in un insegnamento diverso e avrei fatto i miei 10 anni di precariato alle medie". Capisco che da fuori può sembrare una questione di lana caprina, per altro il mestiere in questione genera nelle masse associazioni celebrali fuorvianti ( insegnante di scuola media = fannullone mangia stipendio che lavora poco e fa 3 mesi di ferie, insegnate di scuola superiore = fannullone mangia stipendio che lavora poco e fa 3 mesi di ferie, quindi, per la proprietà transitiva: insegnate di scuola superiore = insegnante di scuola media).
Proverò con una metafora: un Chirurgo Andrologo (vedete, il nome stesso incute già molto più rispetto) che esercita e ama il suo lavoro da 10 anni, partecipa ad un concorso nazionale sapendo che ci sono 3 posti a Firenze. Vince, ma gli comunicano che i tre posti sono spariti e lo assumono come Pediatra. Non fa pediatria dall'Università, poveraccio, non è detto che gli riesca nemmeno bene...
così è più chiaro, vero?
Detto ciò, il 3 novembre entrerò in classe e tutti noi, alunni compresi, potremmo finalmente scoprire se mi riesce bene questo nuovo mestiere.


VIAGGI: Siamo tornati ieri sera dalla Francia (2 giorni Parigi e 2 giorni a Bouges per un festival di fumetti). Un giorno siamo stati a Dysneland (l'avevamo sempre scansata come la peste, ma volevamo fare una sorpresona a Elia), non so se ne è valsa davvero la pena, l'ingresso è carissimo anche se acquistato sul sito francese dove costa meno (bastardi!), va detto che Elia si è divertito molto, ma infondo si è divertito forse di più a far dediche accanto al babbo al Festival di Fumetti. In compenso io e Theo accompagnandolo a turno nelle attrazioni ce la siamo vista brutta un paio di volte. La "tower of terror", che credevo essere una specie di "casa dei fantasmi", si è rivelata l'esperienza più agghiacciante della mia vita, con tanto di caduta libera e rimbalzo in ascensore per circa 6 minuti, per poco non mi uscivano le budella dalle orbite. A Elia la sensazione è piaciuta: "mi sentivo senza peso come se volassi".
Parigi è sempre bellissima, anche solo passeggiando per le strade senza una vera meta e in più il tempo è stato fantastico. Invece sono sempre più convinta che la tanto acclamata cucina francese sia veramente orrenda (per lo meno per me: ogni tipo di carne/carboidrato/verdura, spesso camuffata e ridotta a strane sembianze, navigava in un lago di poltiglia grassa e cremosa, persino l'insalata era affogata nella vinagrette di panna, e che dire dei voulevant grigi giganti ripieni di gamberi, funghi e della solita cremina infida? A me la "mare e monti" faceva schifo persino negli anni '80! Mi ci vorrà un mese per rimettere in sesto il fegato, ma va bene così, anche questo fa parte del viaggio e della scoperta.
Il volo è andato bene, stranamente avere i bambini accanto mi fa sentire più forte e al sicuro. Poco prima di partire ho letto un articolo sui neonati in aereo: l'autore cercava di rispondere alla domanda:"perchè i bambini piangono al decollo o all'atterraggio?" Mi verrebbe di rispondere: "perchè non sono Matilde". Lei non ha pianto mai, ha fatto solo sorrisi e gridolini di gioia... Ops! Scusate: ci sono ricascata. Rimani concentrata, rimani concentrata.

FUMETTI E ARTE: I festival di fumetti mi fanno un effetto strano: vedere all'opera così tanti autori pieni di talento, da una parte li invidio e "mi stroncano" l'autostima perchè hanno quel friccichino che a me manca, dall'altra mi fanno comunque venir voglia di disegnare. Elia ci va a nozze, è un ambiente che adora. Ed è  giusto così, ha la mente creativa di Theo, tutti gli "addetti ai lavori" ne rimangono colpiti... va bene, va bene, basta complimenti al piccolo Re! Concentrata, concentrata!
Ma c'è poco da fare, l'uomo può fare grandi cose, può creare (si, creare: proprio come Dio) e non solo distruggere (per fortuna). Provate a passeggiare nell'ile de la citè intorno a Notre Dame e ad osservarne la struttura di archi rampanti, di guglie e di pinnacoli contro il cielo azzurro, sembra quasi qualcosa di vivo, un'enorme insetto, e l'abbiamo fatta noi.
A Bourges ho visitato il museo monografico di un pittore astrattista di cui non avevo mai sentito parlare (forse fanno bene a spedirmi alle medie), un certo Maurice Esteve. La collezione era gradevolmente allestita in un antico monastero medioevale. Le sue opere sono portali cromatici da attraversare. Un'immersione nei colori davvero piacevole e poi, scusate se mi ripeto come un giocattolo rotto: ma vuoi mettere la compagnia?

lalla
P.S. In questa foto io sono vecchia, Elia è dolcissimo e puro, Matilde è... è...
qualcuno al mondo conosce un'altra bambina che si mette in posa davanti alla macchina fotografica all'età di 5 mesi???

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