sabato 4 ottobre 2025

io non ho fede

Una cosa che invidio a chi ha una fede, religiosa, filosofica o politica, una qualsiasi fede sincera, è la capacità di sentirsi sicuri e nel giusto. Di assolversi completamente. Non solo, di sentirsi parte del gruppo dei buoni, il che aiuta molto.
Anche, di considerarsi potenti, certi che il proprio gesto possa fare una differenza definitiva e di aver trovato un modo per risolvere. Di essere ottimisti e sentirsi perfino entusiasti, nonostante tutto.
Io purtroppo non ho mai avuto fede e forse per questo di fronte ai piccoli o enormi mali del mondo provo solo un'inconsolabile disperazione. L'egoismo, la cattiveria, la meschinità e la ferocia umana mi sconcertano.
Il mio ateismo ogni volta mi fa sentire colpevole e sola. E mi rende pessimista: non intravedo vie per la salvezza, temo solo inasprimenti di odio e interminabili scie di dolore. Non credo che la Storia vada a migliorare o che riesca a insegnare qualcosa al genere umano. Io, molto spesso, mi vergogno solo di farne parte.

lalla

martedì 30 settembre 2025

io e l'Arte

Non so cosa significhi essere un'artista e neanche mi interessa molto scoprirlo, ma so di aver imparato a disegnare prima di aver imparato a vivere. Anzi, sospetto che sia stato il disegno l’unico in grado di insegnarmi a farlo. 
I miei quadri, le mie sculture, i miei figli d’arte rimangono quasi sempre con me, attaccati alle mie pareti, nella mia casa. Salutandomi e osservandomi ogni giorno esattamente quanto io osservo loro. Durante le lunghe ore passate insieme, possono ricordarmi il motivo che mi ha spinto a crearli: quel dolorino latente di solitudine, quell’esigenza di affondare e raccogliere quello che sento nel profondo per poi tentare di portarlo all’esterno, quel coraggio di arrischiarmi, di uscire per essere vista.
Soprattutto, il mio bisogno di comunicazione e comunione sempre disilluso, sanno ogni volta analizzarlo e consolarlo esattamente come già avevano saputo fare durante la loro nascita.
E possono anche raccontarmi qualcosa che io non avevo pensato o deciso a priori, qualcosa che le mie opere sono diventate autonomamente e che è altro al di fuori di me. Possono aiutarmi a spostare il mio punto di vista arrivando a spiegarmi ed insegnarmi l’inaspettato. Su me stessa e sugli altri.
Ecco perché non ha alcuna importanza che i miei lavori non abbiano un valore per il resto del mondo, considerando quanto ne hanno per me. Ecco perché non posso venderli e non riesco a staccarmi da loro: perché di fatto non creo opere, ma talismani. L’arte è la mia cura e probabilmente anche la mia unica forma di religione. Non sono mai stata capace di vivere senza di lei su questa terra. Togliermela significherebbe uccidermi.

lalla

lunedì 8 settembre 2025

il salto generazionale

Le donne più importanti della mia vita hanno praticamente la stessa faccia e questo mi intenerisce parecchio.
La cosa più buffa è ascoltare la mia mamma farsi i complimenti da sola quando mi dice: "Che bel viso ha la Matilde, chissà come diventerà da grande? Sarà sicuramente bellissima!" (Nota bene che nelle foto della stessa età sono quasi identiche) Poi, per stemperare, ci mette un po' di dramma che come condimento va sempre bene: "Mi piacerebbe tanto vederla... eh, peccato che io non ci sarò più."

lalla

sabato 6 settembre 2025

perché ti firmi lalla e perfino con la minuscola?

Perché non è un nome serio. È un soprannome infantile che mi regalò la mia tata amatissima. Sono stata una bambina dolce, ma un po’ complicata. Sensibile e sognatrice, curiosa di scoprire e vogliosa di assaggiare, golosa, riflessiva, ribelle verso regole che non condivideva. Propensa a fare marachelle.

Ebbene, quando dipingo, quando scrivo, voglio essere ancora quella bambina lì. Non solo, voglio anche dire parolacce e disturbare (purché lo stia facendo per arrivare a qualcosa che ritengo giusto e non per ottenere qualcosa che mi fa comodo). Voglio essere maleducata tanto quanto solo a una bambina verrebbe ancora concesso di essere. Ed esserlo senza vergogna.

Mi viene in mente il non senso del nome DADA ispirato al verso di un infante. Non mi piace chi lo chiama Dadaismo, o Movimento Dadaista, rischia di mitigarne il potente carattere eversivo e di conferirgli una veste aurea e troppo seria (sicuramente non desiderata da Tristan Tzara). Ecco, lo stesso vale anche per me: preferisco essere considerata una strega che una persona seria.

lalla

P.S. Sulla mia amaca si sta bene parecchio... Una Strega Epicurea, così è anche meglio.


venerdì 5 settembre 2025

Saturno (un pochino) contro

Ieri sera mi si è carinamente spaccato a metà un dente, uno di quelli che sorridendo si vedono.
Stamani prima di andare a lavoro ho trovato la gomma della bici bucata.
Poi a scuola dovevamo fare una comunicazione importante e i telefoni erano tutti fuori uso.
Boh, a un certo punto ho pensato: forse oggi facevo meglio a starmene a letto.

Ma anche no, in fondo sono solo sciocchezze.
I telefoni sicuramente verranno riparati e una volta concluso il lavoro siamo state dal dottore, sia io che la bici. Lei aveva anche un freno rotto e domani sarà a posto.
Per il mio dente ci vorranno almeno sette mesi... pazienza, di piccoli guasti ne ho anche altri. Ne abbiamo tutti. E alla fin fine tutti speriamo di venir riparati.

lalla


mercoledì 3 settembre 2025

duri come le pigne

Nella vita reale certi uomini con me o mettono in atto approcci molesti (e francamente suicidi), oppure riescono a intuire l'antifona e giustamente mi scansano.

Ma su FB, poveri cuccioli, hanno evidentemente più difficoltà nel decifrare i segnali. Eppure non credo che il mio modo di pormi lasci molto all'interpretazione... Se solo qualcuno di loro di degnasse di leggere.

Ho circa 1000 richieste di "amicizia" maschili sospese. Ogni tanto, mossa a compassione (se sul profilo vedo foto che farebbero pensare a un interesse artistico oppure ci sono molti conoscenti in comune) concedo il beneficio del dubbio.

Mal me ne incolse.
Immancabilmente, mi tocca ascoltare la mia lalla nella testa ripetermi per la milionesima volta: "Oh brava grulla, io te l'avevo detto!"

lalla

venerdì 29 agosto 2025

momenti di ordinario cattivo gusto

Vi racconto una breve (e banalissima) storia vera.Famiglie con componenti di età varie, non così in confidenza (ci si incontra solo al mare) fanno il bagno dove non si tocca.
La conversazione riguarda l'ambiente paradisiaco e il bel colore dell'acqua.
Una donna commenta: "Ma quanto è salata, non si affonda neppure volendo."
E io confermo: "in effetti galleggio anche stando ferma."
Quindi il marito di lei (con cui converso tre volte di numero all'anno) pensando di essere simpatico aggiunge: "Per forza, te c'hai due airbag."
Accidenti, che buontempone!
Cosa avrei dovuto rispondergli?
Così a bruciapelo e davanti anche ai figlioli: "Tu invece a pacco non sei messo tanto bene, forse è per questo che affondi."

Perdonatemi, mi rendo conto che sto diventando sempre più intollerante e stronza, ma sappiate che non ne posso proprio più di allusioni e battute sul corpo femminile.
In ogni caso, essendo in verità molto più educata di lui (e della stragrande maggioranza dei maschi italiani) mi sono solo girata dall'altra parte e sono andata a nuotare un po' più in là.
Ma attenzione che la pazienza è ormai agli sgoccioli, il prossimo rischia forte.

la Strega

giovedì 28 agosto 2025

diverse priorità

La mattina del 27 agosto 1997 mi sono alzata dal letto all'isola d'Elba e subito dopo ho rischiato di morire. Sono svenuta in un bagno. Un piccolo bagno scavato nella roccia e per il quale, da quel giorno, non provo più alcuna simpatia.
Prima di tutto, ricordo perfettamente la sorpresa di sentire la testa vuota e lo spaesamento; era la prima volta che svenivo.
Poi, ricordo il mio ultimo pensiero: "Non mi sento tanto bene, aspetta che apro la porta e torno a letto."
E ricordo l'ultima immagine: la mia mano che afferra la maniglia.
E potevo morire così, a neppure 22 anni, con queste ultime sensazioni inutili e banali, in una stanzuccia umida e buia, da sola.
Invece, la mia testa ha scansato per un pelo lo spigolo del lavandino ed è atterrata sulla parete piatta: mi sono spaccata il cranio, un bel 7 sull'occipitale, ma non sono morta.
Ogni 27 agosto mi sento felice di averla scapata. Ne valeva proprio la pena, mi è sempre piaciuto molto stare su questa terra e oggi, dopo ben 28 anni, mi sento ancora entusiasta di scoprire e godere, progettare e fare. Mi sento bene, perfino più pimpante d'allora.

Aspetta un po', ricordo anche che nei giorni precedenti alla caduta ero molto tristanzuola e delusa perché il mio ragazzo non voleva venirmi a trovare al mare dopo settimane di distanza, gli faceva fatica. E la sera prima avevamo un po' litigato al telefono perché stavamo insieme da meno di un anno, lui si dichiarava innamoratissimo quanto me e questa cosa della fatica (parecchio indicativa, a posteriori) giustamente non mi pareva normale. Poi in verità all'ultimo momento cambiò idea e decise di farmi una sorpresa, ma quando arrivò io ero già ricoverata in ospedale sicché alla fin fine, almeno per quella volta, la sorpresa gliela feci più io.
Ecco, ricordo pure che ero così scemetta che, mentre mi portavano in ambulanza a sirene spiegate con la pressione in caduta libera, disperati perché non trovavano l'accesso alle vene collassate, l'unica cosa a cui pensavo era che mi sarebbe dispiaciuto morire senza prima farci pace. Ma dico io, con tutte le cose fantastiche che mi sarei persa, solo di piacere a un maschio mi preoccupavo?
Che priorità sballate, adesso non me ne frega più un cazzo.

lalla




32.000 uomini che odiano le donne

32.000 mariti, compagni e padri che condividono su una chat SENZA CONSENSO foto intime di mogli, compagne e figlie.
32.000 che non hanno la più minima idea di cosa significhi amare e tanto meno prendersi cura della donna che hanno accanto.
32.000 che considerano le parti intime della donna (perché in fondo solo di quelle gli importa) come una proprietà. Oggetti da collezionare, di cui vantarsi e da scambiare con gli altri maschietti tipo figurine "celo, manca".
32.000 che pensano solo a soddisfare il proprio bisogno di piacere. Che si definiscono fantastici sc*patori, ma in realtà non sono altro che seg*ioli incapaci.
Chiedo scusa, non volevo offendere chi si masturba, femmina o maschio che sia, in quello non c'è assolutamente niente di male.
Volevo offendere i 32.000 str*nzi, anche se mi piacerebbe pensare di non conoscere uomini così e che nessuno di loro mi legga. Ma purtroppo non posso saperlo, nessuna di noi può.

lalla

9 agosto 2025 - la medusa

Ti tuffi il primo giorno nel mare profondo e lei ti accarezza con i suoi tentacoli ardenti. La fai poco lunga e dici "non è niente" e infatti il dolore presto passa.

Ma il giorno dopo riprende vita e pizzica. La notte seguente peggio ancora. Per parecchi giorni, sembra che passi e invece torna. Che rottura di palle.

Eppure, pian piano l'impronta rossastra si secca e al rientro a casa, un giorno, senza preavviso, scompare.

Solo allora ti rendi conto che era rimasta sulla tua caviglia come ultima traccia d'estate e che perfino lei ti mancherà.

lalla