C'era una volta una bambina che passeggiava per le strade innevate pochi
giorni prima della vigilia di Natale. Era avvolta in un caldo cappottino celeste e indossava guanti e capello di lana bianca.
Ancora non aveva scritto la sua letterina, non era facile scegliere un regalo perché era una bambina molto felice, amata dalla
sua famiglia e per niente attratta da oggetti costosi e alla moda. A dire il vero
in fondo al cuore ogni tanto avvertiva della malinconia e sentiva di desiderare
qualcosa, solo che non sapeva bene cosa.
Passeggiava da tanto tempo in mezzo
alla neve e al freddo e ad un certo punto si sentì un po' scoraggiata, avrebbe
quasi voluto rientrare a casa e accettare di convivere con quella malinconia per il
resto delle feste. Poi, casualmente, fu attratta dalla luce calda di una piccola vetrina. Proprio nel mezzo a una montagna colorata di trenini,
bambole e cavalli a dondolo intagliati a mano, vide il regalo dei suoi sogni.
All'inizio era spaventata, sembrava così fragile e delicato, ora che l'aveva
trovato forse non avrebbe potuto averlo, forse era chiedere troppo. Poi guardò
bene l'etichetta scritta a mano in bella calligrafia: "questo regalo è per
te Lalla, dovrai meritarlo dimostrando di essere coraggiosa e pazientare ancora
a lungo prima di scartarlo, gli elfi e le fatine dei boschi ci lavoreranno con impegno per altri quattro mesi, ma non temere: tutto sta andando alla
perfezione".
Soprattutto quell'ultima frase "tutto sta andando alla perfezione" le
piacque da morire. Si sentì così fortunata... rimase alla vetrina, col naso spiaccicato contro il vetro tutto appannato, incantata da quel dono meraviglioso per
almeno una ventina di minuti...
Le cose stanno così: tra cinque giorni è Natale,
lo so che festeggeremo tutti la nascita di Mitra e non di Gesù bambino che probabilmente
è nato in primavera,
lo so che Babbo Natale non esiste ed è vestito di rosso e bianco solo per far
pubblicità alla Coca-Cola,
lo so che una marea di persone si appresta a mangiare e spendere troppo sia per
il proprio stomaco che per il proprio portafoglio,
lo so, ma non importa perchè stò mettendo sù una pancia come quella di Babbo Natale, mi sento sfasata come la Befana e felice come una Pasqua, quest'anno sono avvolta dalla magia e faccio l'en-plein di festività!
Tanti auguri, ognuno si goda i suoi miracoli.
lalla
P.S. Siamo stati ammessi in 38 all’orale del concorsone, Massa Carrara si
avvicina, fortunatamente sono ancora
in tempo per rovinare tutto con l’inglese… la mia vita è molto cambiata in
questo lunghissimo anno, non sarà facile racimolare un po' di voglia di studiare.
giovedì 19 dicembre 2013
lunedì 2 dicembre 2013
46, XX
Il mio apparato digerente, causa ormoni in eccesso, ha definitivamente dato forfait.
Qualsiasi cosa faccia, ho almeno tre emicranie a settimana.
Ogni volta che sto seduta per più di mezz'oretta avverto una forte fitta alla pancia in basso a sinistra, sospetto sia un'ansa dell'intestino che mal si è adatta alla situazione corrente. Scendendo dall'auto, dopo aver guidato per circa un'ora, zoppico, poi, camminando pian piano, il dolore si attenua. Alla faccia di chi dice che in gravidanza si sta bene.
Oggi stavo appunto rientrando da scuola, zoppicante ed affamata, quando, passando di fronte alla cassetta delle lettere, ho avuto l'intuizione di guardarci dentro perchè ci avrei trovato le risposte della villocentesi.
E infatti eccola lì: la bustarella dell'azienda ospedaliera Careggi.
In verità io non ho dovuto aspettare le risposte postali, essendo un caso un po' particolare, sono rimasta in contatto telefonico con la genetista e ho potuto sapere subito i risultati appena i referti sono stati pronti (cioè solo 6 giorni fa).
Ho aspettato un tempo interminabile, 5 settiamne d'inferno, ma va bene così, l'importante è che E' TUTTO PERFETTAMENTE NELLA NORMA.
Detto questo, della bustarella allora che me ne facevo?
Be, in effetti sapevo che ci sarebbe stata scritta nero su bianco un'informazione a cui non ho voluto pensare fino ad adesso. Mi sono seduta sul divano, ancora tutta intabardata col piumino, indecisa se fosse il caso di aprirla o meno.
I controlli andavano avanti e tutti mi chiedevano: "E allora cos'è? Un maschietto o una femminuccia?"
"Ma chi se ne frega cos'è! Spero solo che sia sano/a, va bene maschio, femmina o mezzo e mezzo".
Non osavo distogliere la mia mente da cose tanto imporatnti per soffermarmi su un dettaglio così stupido. L'unica cosa che contava e che conta è la salute del piccolo gattino cha scalcia nella mia pancia.
E a dire il vero, soprattutto all'inzio, lo immaginavo maschio.
Il cervello umano procede per esperienza e associazioni, nel 2005 ho partorito un meraviglioso bambino sano e nel 2009 ho perso una povera bambina malata. Questa volta speravo stesse bene, quindi: maschio.
Però, negli ultimi tempi, immaginavo più una gattina che un micetto. E mi vergognavo, mi sembrava di sperare troppo, portare a compimento un sogno che 5 anni fa mi si era sbriciolato tra le dita. Solo chi ha perso un figlio dopo 6 mesi di gravidanza può capire cosa sia successo nella mia testa. E' successo che ho continuato a sentirmi in attesa di qualcuno che non avvrivava mai, in attesa che mi venisse reso qualcosa che mi era stato tolto. Da quando ho saputo che forse la mia eterna "gravidanza" avrebbe potuto concludersi, vivo nella paura di una nuova delusione.
Non so se passerà mai, ci sono ancora 1000 cose che potrebbero andare storte, non basta partire con un corredo genetico perfetto...
però almeno è un buon modo di partire!
Adesso rilassati Lalla, porca miseria, hai superato il 4° mese, comincia a pensare alle cose futili, a quelle meno importanti, come fanno tutte le mamme, concediti anche di comprare una tutina e magari del colore giusto!
Mi sono fatta coraggio e ho aperto la busta.
46, XX
E ho cominciato a piangere... di commozione, di gioa, di tensione, di speranza, di vergogna, di paura, di felicità. Di tutto, maledetti ormoni che mi rendono così fragile!
Poi ho chiamato Theo, e quello per poco non credeva che fosse successa una tragedia.
E invece per una volta è successa una cosa bellissima: che sono incinta, che sembra andare tutto bene... che va tutto bene... che andrà tutto bene... e che conoscerò una splendida principessa!
lalla
Qualsiasi cosa faccia, ho almeno tre emicranie a settimana.
Ogni volta che sto seduta per più di mezz'oretta avverto una forte fitta alla pancia in basso a sinistra, sospetto sia un'ansa dell'intestino che mal si è adatta alla situazione corrente. Scendendo dall'auto, dopo aver guidato per circa un'ora, zoppico, poi, camminando pian piano, il dolore si attenua. Alla faccia di chi dice che in gravidanza si sta bene.
Oggi stavo appunto rientrando da scuola, zoppicante ed affamata, quando, passando di fronte alla cassetta delle lettere, ho avuto l'intuizione di guardarci dentro perchè ci avrei trovato le risposte della villocentesi.
E infatti eccola lì: la bustarella dell'azienda ospedaliera Careggi.
In verità io non ho dovuto aspettare le risposte postali, essendo un caso un po' particolare, sono rimasta in contatto telefonico con la genetista e ho potuto sapere subito i risultati appena i referti sono stati pronti (cioè solo 6 giorni fa).
Ho aspettato un tempo interminabile, 5 settiamne d'inferno, ma va bene così, l'importante è che E' TUTTO PERFETTAMENTE NELLA NORMA.
Detto questo, della bustarella allora che me ne facevo?
Be, in effetti sapevo che ci sarebbe stata scritta nero su bianco un'informazione a cui non ho voluto pensare fino ad adesso. Mi sono seduta sul divano, ancora tutta intabardata col piumino, indecisa se fosse il caso di aprirla o meno.
I controlli andavano avanti e tutti mi chiedevano: "E allora cos'è? Un maschietto o una femminuccia?"
"Ma chi se ne frega cos'è! Spero solo che sia sano/a, va bene maschio, femmina o mezzo e mezzo".
Non osavo distogliere la mia mente da cose tanto imporatnti per soffermarmi su un dettaglio così stupido. L'unica cosa che contava e che conta è la salute del piccolo gattino cha scalcia nella mia pancia.
E a dire il vero, soprattutto all'inzio, lo immaginavo maschio.
Il cervello umano procede per esperienza e associazioni, nel 2005 ho partorito un meraviglioso bambino sano e nel 2009 ho perso una povera bambina malata. Questa volta speravo stesse bene, quindi: maschio.
Però, negli ultimi tempi, immaginavo più una gattina che un micetto. E mi vergognavo, mi sembrava di sperare troppo, portare a compimento un sogno che 5 anni fa mi si era sbriciolato tra le dita. Solo chi ha perso un figlio dopo 6 mesi di gravidanza può capire cosa sia successo nella mia testa. E' successo che ho continuato a sentirmi in attesa di qualcuno che non avvrivava mai, in attesa che mi venisse reso qualcosa che mi era stato tolto. Da quando ho saputo che forse la mia eterna "gravidanza" avrebbe potuto concludersi, vivo nella paura di una nuova delusione.
Non so se passerà mai, ci sono ancora 1000 cose che potrebbero andare storte, non basta partire con un corredo genetico perfetto...
però almeno è un buon modo di partire!
Adesso rilassati Lalla, porca miseria, hai superato il 4° mese, comincia a pensare alle cose futili, a quelle meno importanti, come fanno tutte le mamme, concediti anche di comprare una tutina e magari del colore giusto!
Mi sono fatta coraggio e ho aperto la busta.
46, XX
E ho cominciato a piangere... di commozione, di gioa, di tensione, di speranza, di vergogna, di paura, di felicità. Di tutto, maledetti ormoni che mi rendono così fragile!
Poi ho chiamato Theo, e quello per poco non credeva che fosse successa una tragedia.
E invece per una volta è successa una cosa bellissima: che sono incinta, che sembra andare tutto bene... che va tutto bene... che andrà tutto bene... e che conoscerò una splendida principessa!
lalla
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