giovedì 28 novembre 2024

I regali belli che mi faccio... poker!


Ho fatto uscire il mio quarto libro.
E per chi se la sente, c'è pure un video...
lalla



domenica 24 novembre 2024

i capezzoli sono belli e basta

Qualche giorno fa FB mi ha invitato a condividere un ricordo sulla mia partecipazione alla collettiva "Paesaggi umani-postcard" dell'associazione Alauda (era il 2020). Il paesaggio che scelsi di rappresentare nelle mie cartoline fu il seno femminile, con la seguente spiegazione:

"Ho pensato al primo luogo che tutti noi abbiamo visitato, il primo posto dove ci siamo sentiti curati, nutriti, al sicuro. Mi piace pensare che da un angolo dell'inconscio, da un cassettino segreto della memoria, il profumo e il tepore di questo paesaggio ci parlino d'amore e ci consolino, per tutta la vita."

Ebbene, dopo la ri-condivisione l'algoritmo mi ha bloccato il post che esso stesso mi aveva suggerito, rimosso la foto e penalizzato la visibilità del profilo. E vai di trafila per spiegargli che non si trattava di capezzoli reali, bensì di disegni realizzati con matite colorate. Che alla fine ha funzionato, però, io ve lo dico in piena sincerità: mi sono rotta altamente le palle (ovaie) con questa storia!

Sarà bene che il mondo intero, e non solo un algoritmo deficiente, si renda conto che non c'è niente di brutto e da nascondere nel capezzolo, nel seno e nel corpo femminile in generale. E va bene che ho la settima, ma non è possibile che mi basti togliere il collo alto perché le persone (uomini e donne) non riescano più a guardarmi negli occhi!
Datemi retta: sarà bene tornare presto a fare tutte il topless in spiaggia e a girare per strada scollate fino all'ombelico o, meglio ancora, con i seni fuori dagli abiti come le donne minoiche. Altrimenti credetemi che qui non se ne esce, che gli antichi Greci con la storia del Kouros nudo e della Kore vestita ci hanno rovinato abbastanza!

lalla

P.S.: Io il "pezzo di sopra" del costume in acqua non l'ho mai portato fino ai trent'anni e ho adorato fare il bagno libera e felice. Sia chiaro che adesso porto il costume intero solo perché non mi piace più la mia pancia, ma, fosse per me, a seni scoperti potrei andarci tranquillamente anche alla Coop!
Per chi non ci credesse, allego foto di repertorio (era il 2003), opportunamente censurata.







domenica 10 novembre 2024

6 novembre 2024

Nel 2009 ho scelto di effettuare una ITG (interruzione terapeutica di gravidanza) alla 28° settimana di gestazione. Ho abortito in Francia perché in Italia dopo le 22° settimana avrebbero rianimato il feto e dopo la 24° non avrebbero più concesso un'interruzione nonostante le evidenze mediche. Sono stata costretta a lasciare il mio paese per andare a partorire da sola tra le lacrime e in mezzo ad estranei che parlavano una lingua diversa dalla mia. Ho spinto fuori dal mio corpo una bambina cadavere dopo sette mesi di gravidanza. Dopo averla sentita scalciare e vista succhiare il liquido amniotico attraverso le ecografie. Dopo averla desiderata e amata con tutta me stessa. Dopo aver scoperto due mesi prima attraverso l'eco morfologica che aveva delle malformazioni cerebrali. Dopo aver aspettato tutto il tempo necessario per capire se esistesse un modo per aiutarla a stare bene. Dopo aver sottoposto lei e me stessa a ogni tipo di analisi e consulto. Dopo essermi infine arresa di fronte all'evidenza del suo peggioramento e aver accettato che quel modo non c'era. Dopo aver scelto di non farla nascere e di salvare prima di tutto lei (e poi chi al mondo già c'era) dalle sofferenze che ci sarebbero state fuori dal conforto della mia pancia. Di questa decisione non provo alcuna vergogna e non mi sono mai pentita, neppure una sola volta in tutti questi anni. Sono certa di essere stata per lei la migliore madre che potessi essere. Scrivo questo oggi perché mi sembra giusto ribadire, in un momento storico in cui tutto sembra andare dalla parte opposta, che ogni donna ha il proprio vissuto, la propria testa e il proprio cuore. Che tutti gli altri dovrebbero fare un passo indietro senza giudicare e lasciare che ciascuna possieda anche, in ogni parte del mondo, porca miseria, il sacrosanto diritto di scegliere cosa fare del proprio corpo e del proprio destino. lalla