lunedì 18 ottobre 2010

"buonanotte amore"

E' andato bene, tutto.
La mostra/Vernissage è stata meno deprimente del solito e il merito è dell'organizzatore, una persona gentilissima, che aveva scelto
i partecipanti con grande gusto, in base al merito e non in base ai soldi pagati (alla faccia dei galleristi, si vede che non è del settore...). Ad un certo punto è venuto un acquazzone pazzesco, ma questo non ha influito su una buona affluenza di pubblico.
E' stato bello e strano conoscere persone interessanti sotto lo sguardo vigile delle mie "ragazze" appese alle pareti...
Lo spettacolo é stato un successo pazzesco, siamo state affiatate e fluide, abbiamo fatto ridere e anche un po' commuovere (sabato 23, ore 21.00, al nuovo e splendido Cinema Teatro Excelsior di Reggello (Fi) cercheremo di replicare con ancora maggiore passione!).
E' stato bello e strano essere per un'oretta Claudia (una donnetta ottu
sa, inaffondabile e perbenista) e per un'oretta Marisa (la figlia pazzoide e ridicola, alla ricerca ossessiva di un bambino a cui dedicare se stessa)...
Il Re dei Sugolini ha dimostrato di essere più forte di me (io oggi sono francamente un po' provata), è stato comprensivo con le nostre assenze, fin troppo adulto e responsabile.
Di tutte le cose belle fatte questo week-end, nessuna regge il confronto con quello che mi hanno regalato "i miei ragazzi".
Theo è rientrato mentre già dormivo, mi ha svegliato con un bacio ed un "buonanotte amore", e nonostante abbia aggiunto "non vengo subito a letto, voglio vedere i goal" , io mi sono talmente intenerita che non sono riuscita a riaddormentarmi per quasi un'ora ... non male, forse perchè non era il primo ieri sera.
Quando, dopo aver interpretato due storie di "pippi Calzelunghe" e dopo aver coccolato 5 minuti il piccolo grande Elia,
mi sono infine allontanata dalla sua stanza, avevo già udito la sua vocina dolce dirmi "buonanotte amore" ...

lalla

La prima parte dello spettacolo è ambientato negli anni '60, quella scema con la parrucca rossa sono io e non credo che ci sia da aggiungere altro.

giovedì 14 ottobre 2010

il week-end dell'orrore

Ed eccoci qua, alle soglie del "week-end dell'orrore", come ho soprannominato da circa 3 settimane i 3 giorni che mi aspettano...
Durante una prima stesura di questo post, avevo iniziato a elencare tutti i miei impegni e gli incastri iperbolici che avrei dovuto fare per potervi partecipare, poi mi sono resa conto che mi stava crescendo un'ansia pazzesca e ho cancellato tutto!
E poi perchè terrorizzarvi con una sfilza terribile di eventi, per altro quasi tutti molto interessanti e
particolari, se presi singolarmente, ma micidiali se condensati in 3 giorni!
Vi basti sapere che Theo partirà con la nostra auto domani mattina per un turbinoso week-end di dedicaces a Chamberry e tornerà stravolto domenica sera (ci vogliono 6 ore di guida...), ma non temete, anche io ed Elia non saremo freschi come rose il 17 sera...

in questi giorni farò campo base a casa dei miei in campagna, a Reggello, dove abbandonerò ripetutamente il piccolo Re dei Sugolini, ritrovandolo ogni volta più indisposto e mortalmente offeso nei confronti dei suoi genitori scriteriati ed assenti...
scippando l'auto alla mamma dovrò recarmi
a Empoli per 5 ore di consigli di classe venerdì sera e 4 ore di lezione sabato mattina. Contando che Empoli è perfettamente dall'altra parte della provincia di Firenze rispetto a Reggello e che dovrò recarmici a meno di 12 ore di distanza, forse mi meriterebbe pensare di accamparmi con una tenda in aula professori, in fondo c'è anche la macchinetta con l'orzo caldo per colazione, svegliarsi alle 6.00 col canto del Gallo non deve essere poi quest'idillio...
Non ho ancora deciso se ripiombare dal piccolo Re ogni volta che potrò ritagliarmi un'oretta da passare insieme o se butterò 2/3 ore a zonzo in luoghi non meglio definiti della campagna toscana smangiucchiando qualcosa o rassettandomi in un bagno pubblico in attesa dei vari impegni...
Sabato pomeriggio Elia prenderà parte a una festa in maschera halloweenana per il compleanno della cuginetta, spero che sarà un pomeriggio spensierato, io invece parteciperò ad un Vernissage di Scultura e Pittura a Campi Bisenzio (dalle 16.00 alle 22.00) in via Tesi. So che è una bella occasione, ma a questo punto devo essere sincera: io ODIO le mostre! Mi stancano a morte e mi deprimono, quando sono finite penso immancabilmente "che tristezza"... preferirei mille volte truccare da Zombie il piccolo Re e passare il resto del pomeriggio ad animare 20 bambine/i vestiti da streghette e morticini!

Domenica pomeriggio abbandonerò nuovamente il Re dei Sugolini (sempre più inorridito e recalcitrante) e parteciperò al nostro spettacolo teatrale "Non se ne esce" al Giardino dei Ciliegi alle ore 17.00. Io sono in scena praticamente 1 ora e 45', se non do il massimo rischio di ammosciare l'intera rappresentazione...

Credo sinceramente che domenica sera si verificherà uno "svenimento collettivo" al primo contatto col cuscino, anche se, sia io che Theo, prima tenteremo con una fiaba ruffiana di riconquistare il mio piccolo Re...
Ok, vi ho tediato abbastanza, ma che ne pansate: sopravviveremo?
Be, come vedete, quando dico che mi ci vorrebbero almeno 3 vite per fare tutto quello che mi piace, non sto scherzando...

lalla

P.S. e intanto trovo un po' di tempo per pagare i miei debiti, questo è per te Angelique, è solo un piccolo disegno, ma serve a dirti grazie, ancora.

"Angelique", graffite e acrilio su carta cotone, 20x30 cm.

mercoledì 6 ottobre 2010

dilettante allo sbaraglio

Nella vita ho incontrato spesso persone che provano per me sentimenti molto contrastanti.
Ricevo grandi complimenti e lodi, posso, a pelle, stare simpaticissima e con la stessa facilità risultare del tutto insopportabile, diventare bersaglio anche di sfoghi plateali...
Bisogna ammettere che ho qualche pregio: sono diligente nel lav
oro (il senso del dovere mi perseguita dalle medie), entusiasta di tutto ciò che faccio, facilitata da un'ottima memoria fotografica, logica matematica e doti artistiche semi-inutili (ma vistose e ammalianti), quasi sempre cordiale e accogliente (almeno spero), abbastanza determinata e pressapoco inaffondabile.
Innegabilmente però, ho molti difetti: parlo troppo, troppo a voce alta e troppo in fretta (e in più in uno strano linguaggio tutto mio e con la voce da gallina), talvolta sono davvero
prolissa e pallosa (specialmente quando attacco un bottone sull'arte a poveri amici e parenti che, inconsapevolmente e per sola cortesia, avevano sfiorato l'argomento), sono approssimativa (sbaglio nomi, date, sono sprecisa nelle citazioni), mi infilo nei discorsi di tutti, ho una visione distorta e romanzata della realtà che mi circonda, sono un'esibizionista convinta e , soprattutto, sono stata, e sono anche adesso, una dilettante in qualsiasi campo.
Questo credo che sia, più di tutte le altre cose, deprecabile e odioso.
Tanto per approfondire, entriamo un po' nel dettaglio.
Al liceo sono riuscita in breve tempo a inimicarmi tutto l'istituto: io non ho dovuto faticare più di tanto per studiare, mi bastava leggere una volta gli appunti presi in classe e risultavo immediatamente la migliore, facevo gli esercizi di matematica con la spensieratezza con cui molti, rosolando al sole d'agosto, affrontano la "Settimana Enigmistica", disegnavo senza fatica appoggiandomi solo al talento e non a infiniti esercizi di pratica. Agli occhi della massa non ero solo secchiona, insomma, ma fetente.
Quando, uscita dall'Università di Architettura, mi recai al laboratorio di Giorgio per chiedergli sostegno nella realizzazione di una sepoltura in ceramica per un'amica, non sapevo niente di creta e colori, come al solito mi buttai allo sbaraglio, alla fine lui mi chiese di rimanere a lavorare con lui, per 5 anni ho realizzato manufatti e insegnato alle stagiste che venivano da noi dopo aver fatto la "scuola per ceramisti", io, che ero solo una dilettante.
Da due anni mi sono messa a scrivere su questo blog, ma leggo pochissimo, sono leggermente dislessica, scrivo quello che sento e che emerge spontaneo nella mia testa, ma inbevo ogni post di terribili "orrori" ortografici che Theo mi indica penosamente e che solo così posso correggere.
Questa domenica, che mi passi o meno questa cavolo di tonsillite, parteciperò finalmente alla prima rappresentazione dello spettacolo teatrale che proviamo da più di un anno, siamo 6 attrici (4 hanno seguito corsi teatrali con istruttori seri, alcune per anni). Io ovviamente faccio l'autodidatta, la "dilettante allo sbaraglio", che si butta senza un minimo di tecnica, sostenuta solo dalla sfrontatezza e, appunto, dall'esibizionismo.
Un ultimo esempio. L'anno scorso, in penuria di guad
agni, molti amici mi hanno suggerito di dare corsi di pittura per cercare di arrotondare un po'.
E cosa avrei potuto mai insegnare a quei poveracci che si fossero iscritti? Io non conosco la tecnica dell'olio, non so niente, non è un modo di dire, vedete, quando dico "dilettante".

Non preparo il supporto, prendo i colori e comincio, senza dare una base, procedo spedita (rifinendo le varie parti via via che le affronto), così, come mi viene, ho pochissimi ripensamenti. Ho scelto di lavorare sulla masonite perchè è rigida e non rimbalza, come diluente uso l'olio extravergine d'oliva di mio fratello perchè ha un ottimo odore (non quello fresco, per carità, sarebbe peccato, quello degli anni prima, che mia Mamma di solito usa per friggere).
Insomma, il mio approccio alla pittura, come ad ogni altra cosa, è avvenuto in modo spontaneo e approssimativo ed ha più a che vedere con la frittura mista che con la tecnica accademica!
Non ci credete?

Ovvia, vi voglio far inorridire mostrandovi il "work in progress" del ritratto di Chiara M., guardare per credere...

lalla

P.S. Chiara M. è una ragazza minuta, all'apparenza fragile, ma piena di una forza interiore che non credo sappia di possedere. Ha preferito non ritrarre il proprio volto e inizialmente ero dispiaciuta, la ritengo un soggetto molto affascinante. Nonostante ciò, devo ammettere che mi ha colpito far posare un corpo così armonico e in forma (pratica Kung-fu).
La luce accarezzava le superfici toniche, i muscoli guizzavano nella penombra, sembravano trattenere a stento una grande energia. E poi questo suo mostrasi e fuggire allo stesso tempo, mi ha regalato una visione di lei molto misteriosa e intrigante.
Ha attraversato mezz'Italia in treno solo per posare per me.
E' stato un grande onore e spero che questo ritratto le piaccia almeno un po'.





"Chiara M.", olio su masonite, 50x60 cm.