domenica 2 aprile 2023

anche io ho bisogno di carezze

Tante persone sono profondamente egoiste (e deboli), io non ho mai voluto essere come gli altri.
Però detto così non è del tutto vero: io non ce l’ho mai fatta a essere come gli altri, non ho mai potuto. Non potevo già alle elementari, figuriamoci adesso.
Ognuno ha la sua natura. Voglio dire: da un certo punto di vista, ma beati quelli che se la spassano!
Io non obbligo me stessa a stare sempre attenta e a prendermi cura degli altri, lo faccio e basta, perché sono fatta così. Ho bisogno di cercare di fare sempre la cosa giusta per tutti. Il ché è abbastanza impossibile, ma comunque devo provarci. E ho perennemente paura di sbagliare, di turbare il resto del mondo, di disturbarlo. Io sono un essere disturbante, lo sono sempre stata. Socialmente strana, disomogenea.
La mia disomogeneità mi regala il dono di essere incompresa. Così le persone, anche quelle che mi apprezzano, non mi vedono mai per quella che sono, mi fraintendono, non mi capiscono. Posso risultare invadente e inadeguata. Probabilmente lo sono. Esibizionista? Sicuramente lo sono. Basta che una sola persona mi faccia notare quanto io sia stonata per essere ferita, anche con uno sguardo o una sola parola, anche da chi non conta nulla.
Perché, tra le tante, sono pure ipersensibile e se sapeste q
uanto fa male...
ma poi mi rialzo e me ne vado dritta (e sola) per la mia strada perché sono pure fiera della mia diversità (e perché in fondo non potrei fare altrimenti).
Per fare questa vita fuori dagli schemi dovrei essere più forte di quella che sono, ma forse questa forza non esiste. Forse nessuno lo è.
Forse nessuno può procedere dritto (e solo) per il mondo senza vacillare ogni tanto.
Ma prima che forte, e prima di ogni altra cosa, desidero essere sincera. Non posso esserlo ogni giorno con le persone che mi fraintendono e che si aspettano altro da me. Per loro io sono (e devo essere) quella forte e premurosa, quella disponibile. Quella che sorride sempre.
In verità, non sempre. Ogni tanto mi sento un po’ mesta e sola. Ma questo non posso dirlo a nessuno perché nessuno vuole sentirselo dire da me. Ma almeno a me stessa posso dirlo. E posso ascoltarmi.
Detesto il contatto fisico con gli sconosciuti, ma adoro coccolare le persone che amo. Mio figlio ormai è un gigante, eppure ancora non si scansa del tutto se ogni tanto lo abbraccio. Mia figlia mi stringe forte quando lo faccio, ogni giorno. Più volte al giorno.
Ma entrambi stanno crescendo e (è bene che io me lo ricordi sempre) non sono su questa terra per me, devono esserlo per loro stessi. Sono io ad averceli messi e sono io a prendermi cura di loro. Un giorno se ne andranno entrambi, così come se ne vanno i miei studenti e tutte le persone di cui mi prendo cura.
Va bene così, razionalmente sono convinta di poter bastare a me stessa, che il mio valore di essere umano non dipenda dall’avere accanto una persona e, a dirla tutta, neanche da aver messo al mondo la mia prole.
Ma ogni tanto vacillo. Sono gli ormoni, quelle merde!
Ogni tanto devo ammettere con me stessa che mi gratificherebbe molto piacere a qualcuno che non fosse geneticamente obbligato a farlo. Ogni tanto mi chiedo quanto possa essere bello essere visti per quello che si è veramente e piacere lo stesso.
State tutti fingendo o a qualcuno succede davvero?
Quanto è bello? Raccontatemelo, voi che potete. Voi che sapete chiedere e prendere, oltre che dare.
Sappiate che anche alla mia pelle (e alla mia anima) piacerebbe essere toccate e carezzate. Io non mi scanserei mai, non l’ho mai fatto. Eppure, nella mia vita, in così pochi mi hanno accarezzato. Perché mi hanno sempre frainteso, perché nessuno si è mai reso conto di quanto ne avessi bisogno.
Di quanto, oltre ad amare, mi piaccia essere amata.

lalla

P.S. non c’è da preoccuparsi, è solo la primavera, presto gli ormoni si arrenderanno e io tornerò stoicamente padrona della mia vita. Nell'attesa, come sempre ci ha pensato la mia migliore amica a darmi ciò di cui avevo bisogno.

"Carezzarmi", olio su masonite, diametro 50 cm.