venerdì 23 ottobre 2015

metà del mio cervello ha quasi 40 anni e se li sente tutti

Per festeggiare il mio compleanno andiamo 3gg tutti a Praga a vedere "l'epopea slava" di Mucha e fare un giro in città. E' la prima volta che vado a Praga. E' la prima volta che prendo un giorno di congedo parentale per festeggiare il mio compleanno, ma essendo novembre un mese sfigatissimo per viaggiare gli aerei partono solo di sabato e martedì. Va anche detto che è la prima volta che compio quarant'anni. 
Per non perdere i Consigli di Classe ho anticipato di una settimana il viaggetto, ma non è male anche così: farà meno freddo e potrò sempre dire di esserci stata da trentenne!
E poi chissà, magari trovo anche il tempo di fare una festicciola proprio il giorno X...
La mia mamma mi ha detto: "Certo che i 40 danno una bella botta".
Ma dove?
Nella pancia no, per carità, se mi pigliano per sbaglio il fegato, che già sta messo maluccio, poi son casini seri.
Alla testa ci terrei, evitiamo.
Le gambe per ora son l'unica parte del corpo che si salva, lasciamo stare.
Il braccio destro no, via, sarebbe una cattiveria togliermi la possibilità di scarabocchiare.
L'altro braccio? Bo, forse... pensare che mi faccia male mi inquieta un po', mi fa venire in mente la fine del babbo di Superman.

Ma insomma 'sta botta non si potrebbe saltare e passare direttamente a candeline e regali?
Vabbè, in attesa che nel giro di 20gg mi mozzino il braccio sinistro ho deciso di ritrarre la mano sfortunata. In realtà si tratta di un piccolo esercizio che ho proposto ai miei ragazzi delle medie (servirebbe a risvegliare un po' la parte destra del cervello, quella creativa, che di solito sonnecchia e che solo i mancini hanno la fortuna di sollecitare con continuità). Non so quanto l'esperimento didattico sia riuscito, il più delle volte ha risvegliato la disperazione più che la creatività, così, per rabbonire i miei studenti, ho promesso di provarci anch'io.
La mano va guardata dal davanti con le dita congiunte in uno scorcio evidentemente scomodo e mi sono imposta un massimo di 15-20' per fare questo schizzo. Difficile, perchè ovviamente io sono destrorsa e quasi ufficialmente vecchia (è questione di un paio di settimane). Divertente, perchè mi ha fatto sorridere scoprire che la parte destra del mio cervello è più anchilosata della mia schiena!


lalla


La mia mano sinistra (disegnata con la parte destra del cervello).
Una mia studentessa di 13 anni ha fatto di meglio!

lunedì 5 ottobre 2015

Al liceo mi hanno dato buoni consigli, ma avevo troppa voglia di disegnare un tramonto.

Un'amica ha ottenuto il trasferimento come insegnate di Inglese al Liceo Artistico così mi sono ritrovata a pensare alla mia gioventù e, nonostante la mia carriera di secchiona emarginata, è stato un tenero pensiero.
Quella scuola, credetemi, era stata pensata solo per me. Non per gli scansafatiche che si trascinavano nei corridoi, non per gli artistoidi sbandati che fumavano nei bagni, non per le ragazze alla moda che ridacchiavano insieme, ma solo per me, che, nonostante la goletta di pizzo e i lampanti problemi relazionali, ero perfetta per starmene 20 ore davanti ad un cavalletto, nonchè le restanti 20 immersa nei libri. Che nostalgia di quelle giornate meravigliose!
I miei compagni, credo che la maggioranza mi abbia odiato sinceramente, altri non si sono accorti neppure che esistessi, qualcuno è stato gentile e paziente con il mio "stato" e ci siamo voluti bene.
Il corpo insegnante era piuttosto vario e pittoresco, insaporito da tanti casi umani, ma anche da persone serie e competenti. Era il caso del Prof. di St.Arte, molto preparato e fin troppo ingessato e monocorde (di cose me ne ha insegnate tante, non certo l'amore per l'Arte).
Quello di Matematica era molto ispirato e un po' depresso (parlavamo la stessa lingua e io lo adoravo, ma fu lui a sconsigliarmi la facoltà di Matematica, mi disse:" in te ci sono due nature altrettanto potenti, quella logica e razionale e quella vivace ed estrosa... so che ti perderesti volentieri tra libri di funzioni e derivate, ma sarebbe un peccato... non chiuderti in una biblioteca a studiare, esci, goditi i colori e la vita!" Io gli ho dato retta e ancora non ho capito se ho fatto bene, funzioni e derivate mi mancano molto).
Ho avuto due insegnanti di "figura"( una materia che adesso non so neppure se esista più), entrambi molto in gamba.  Il prof. del primo anno aveva una formazione d'altri tempi, era un tipo un po' scostante, ci dava del lei e probabilmente aveva più problemi relazionali di me (pensa se avesse fatto il matematico!), ma considerava il disegno una cosa serissima e mi ha insegnato le tecniche  (chiaroscuro, matite colorate e acquerelli), il suo successore era meno erudito, affrontava la pittura un po' più "a sentimento", comunque ha saputo darmi ottimi consigli. Ad esempio: "usa il nero il meno possibile, dipingi ombre colorate e tutto risulterà meno cupo e spento", "non ritrarre mai qualcuno che ride, avessi anche il talento di Raffaello, risulterà un ghigno aggressivo nel 99% dei casi", "non dipingere mai i tramonti, sono troppo belli, sono esagerati, per quanto tu possa cercare di essere oggettiva, risulteranno sempre terribilmente artefatti".
Questi e molti altri consigli, ed io, da brava allieva (secchiona), li seguo ancora come fossero dei dogmi. Di solito. Oggi però la tentazione di disegnare un tramonto è stata troppo forte.
Non è venuto bene. 
Pazienza, sprofondarci dentro è stato molto dolce.

lalla

"Matilde, 17 mesi", matite colorate su carta cotone

P.S. il mio tramonto ha ereditato dalla sua mamma il sopracciglio di Ancelotti,
ha i denti in ordine sparso e probabilmente un eccesso di gote... facezie, è comunque troppo bella per essere ritratta. Questo primo tentativo ha il solo pregio di avermi fatto divertire, il prossimo andrà meglio.