domenica 26 settembre 2010

ho deciso di procurarmi un esaurimento nervoso

Ho deciso che cercherò di tenere duro e non mollare niente.
Ho deciso di cercare di incastrare pittura, scuola, scultura, soprattutto Theo e il Re dei Sugolini e perfino un po' di teatro .

Sono cosciente che questa decisione, con ogni probabilità, mi porterà ad avere i capelli dritti a Natale, l'occhio dilatato a Pasqua e l'esaurimento nervoso a giugno... ma stiamo a vedere, non si sa mai!

D'altronde, ho deciso che non posso fare a meno dei due bei ragazzi che vivono con me il giorno stesso che li ho conosciuti, entrambi, e finchè non mi manderanno a quel paese continuerò ad interferire, appiccicosa e ingombrante, nelle loro vite... che sono la mia.

Ho deciso che non posso fare a meno della scultura quando ho visto le mie bambine d'argilla finalmente fuori dal forno, splendide, intatte, curve, attraenti... quasi vive.


Ho deciso che non posso fare a meno della pittura quando una dolcissima ragazza è scesa da Milano per posare per me, ho iniziato il suo ritratto e ho riconosciuto subito quel senso di adrenalina e magia che ogni volta mi pervade... è quasi una droga, difficile vivere senza.

Ho deciso che non posso fare a meno di insegnare (senza risparmiarmi, lavorando il doppio, anche a casa, e dando tutta me stessa) quando ho conosciuto le mie nuove classi e quegli adolescenti, che la vita costringe a stare di fronte a me 2 ore a settimana, che tanto più volentieri se ne dovrebbero andare a correre in un prato, dietro ad un pallone o ad un coetaneo, e che invece, magicamente, ascolteranno le storie che escono dalla mia bocca... ne saranno meravigliati e incuriositi.

E poi, ho deciso che ogni tanto è giusto fuggire da tutte queste meraviglie, che mi ubriacano, ma mi sfiniscono. Gestirle nel giusto modo, preservandone i delicati equilibri e trovando anche il tempo per dormire un po', non è cosa da niente. Ed ecco quindi che sarebbe bello infilarci anche il teatro, che può regalarmi la libertà di vivere altre vite, infinite, come quelle che mi ci vorrebbero per fare tutto quello che sento di voler fare!

lalla

"la Maschera", modellato in terracotta, 18x22x13 cm c.


"Archi", modellato in terracotta, 50x27x22 cm c.



"L'isola di Ingres", modellato in terracotta, 85x35x23 cm c.

lunedì 20 settembre 2010

grazie Giulia

E' finita l'estate e il mio periodo di mamma 24 ore su 24, anche il piccolo Re è tornato alla materna e al suo lavoro.
Ed è finito anche un anno di totale precarietà economica e professionale.
Mercoledì scorso, dopo svariate peripezie e nonostante qualche pasticcio di troppo del provveditorato, mi aggiudico 8 ore settimanali ad Empoli. Domani mattina ho una convocazione che forse mi consentirà di aggiungerne 6 a Firenze... si ricomincia con montagne di compiti da corregggere, lezioni da preparare, ragazzi da conquistare e finalmente uno stipendio decente...
certo, sono contenta, ma la pittura? La scultura? Il fumetto di Emma?
Tutti questi sogni mi hanno coccolato e consolato della mia inutilità per un anno intero, adesso è difficile metterli da parte e mi rattrista pensare che fossero soltanto un'illusione.
Però lo penso spesso: sono solo un miraggio, un inganno, tutte le cose che faccio.
Ogni tanto ne aggiungo una ed è solo un'altra categoria nella quale sono e sarò sempre una dilettante (pittrice, scultrice, perfino attrice e anche insegnate).
So fare tutto e non so fare niente. Possiedo doti inutili e infruttuose, nessuna delle quali spicca davvero sulle altre, sono solo mezzi doni incapaci di servire davvero nè a me, nè ad altri.
Sempre più spesso mi balena per la testa il pensiero di essere una persona banale, senza talento, senza niente da dire e comunicare.
E adesso? Mi rimetto a insegnare e nascondo di nuovo i colori nella polvere del cantuccio dietro la scrivania e la voglia di dipingere in un pertugio in fondo al cuore?

Poi, vengo a spegnere il computer e vedo un messaggio di un'allieva di due anni fa che quest'estate ha preso la maturità. Quasi si scusa perchè è tanto che non scrive e questo mi sconcerta, ma porca vacca, avrai avuto di meglio a cui pensare che a una tua ex-ex-insegnate di arte! Mi scrive che finalmente ha il coraggio di inseguire i suoi sogni, che farà architettura, anche se è la scelta meno logica, che questo coraggio lo deve anche a me, mi scrive grazie, delle parole così belle, che non credo di meritarle. E' entusiasta, innamorata della vita e dell'amore.
Mi metto a piangere come una bambina, quasi mi spaventa pensare di aver influenzato la vita di una ragazza di 18 anni, averle fatto credere che sia giusto inseguire i sogni, non arrendersi di fronte alle difficoltà e cercare con tutte le forze di essere felici...
allora mi balena per la testa il pensiero di non essere poi così male come insegnate e come persona.
L'aver fatto architettura quasi per caso e non l'accademia, l'aver rinunciato alla matematica, l'aver scelto p0rima i fumetti, poi la ceramica e l'insegnamento, l'aver messo sempre tutto da parte in nome della famiglia e del Re dei Sugolini, tutta questa serie di contraddizioni, deviazioni, spreco di energie...
ho sempre pensato che mi avessero trasformato in qualcosa che non è "nè carne, nè pesce", e invece no, mi hanno portato ad incontrare Giulia.
Non ho sbagliato tutto, non esiste un'altra carriera (per quanto strapagata) che potrebbe regalarmi soddisfazioni così. Non c'è un lavoro più importante di quello che faccio, non una vita migliore di quella che sto vivendo e non sogni più dolci di quelli che mi culleranno stanotte.
Vado a letto felice, grazie Giulia.

lalla