lunedì 4 gennaio 2016

mi piace il blu

Non aggiorno il blog da più di un mese, eppure avevo tanta voglia di scrivere, e ho scritto molto infatti, mentre guidavo, mentre facevo la doccia, mentre cucinavo, mentre cullavo Matilde malata, mentre cercavo di prendere sonno in una barella del pronto soccorso... 
varie cause di forza maggiore mi hanno impedito di cavare i suddetti post dalla mia testa e digitarli su questa tastiera, sono riuscita solo a scrivere due letterine natalizie nel tradizionale metodo amanuense al mio Theo (che si arrabbia se parlo di lui sul blog) e ai miei genitori (che si meriterebbero molte più attenzioni da parte mia).
Un po' di quei post aleggiano ancora nella mia testa perciò forse non sarebbe una cattiva idea trascriverli qua sopra prima che la demenza senile se li porti via. Vedrò, se posso.
Intanto oggi credo di avere finito il quadro a cui ho lavorato più a lungo della mia vita, dal giorno del mio compleanno, un vero record!
Tanto di cappello ai pittori astratti, non è affatto un gioco da ragazzi creare un'armonia compositiva cromatica e formale senza ritrarre niente e senza voler raccontare niente. Solo forme e colore.
Ci vogliono tanto tempo e cura... come fare un puzzle di 10.000 pezzi senza la noia di fare un puzzle di 10.000 pezzi! 

Completando una nuova parte tutto l'equilibrio cambiava e mi ritrovavo a ridipingere a aggiustare di nuovo tutto il resto, un po' come la tela di Penelope: fare e disfare all'infinito.
E infatti credo che la sensazione che ho provato sia piuttosto simile a quella di eseguire un enorme lavoro a maglia o all'uncinetto, solo che io non so cucire niente più di un bottone (e male) quindi non posso dirvelo con certezza.
Si tratta solo di riuscire a staccare il cervello e lasciarsi guidare dall'istinto e dallo "spirituale" che, come Kandinskij ci insegna, vive nell'Arte, soprattutto in Musica e Pittura e, più nel dettaglio, innegabilmente, nel colore blu. E infatti è stato meraviglioso perdersi nel blu, che mi circondava, mi macchiava, mi inglobava... io adoro il blu!
Sembrava vivo e con una sua volontà.
Ogni volta che mi mettevo davanti al cavalletto, perché attirata da una tonalità da correggere, il quadro mi catturava per ore e ore e alla fine, quando impegni inderogabili mi obbligavano a staccarmi, era un tale dolore doverlo lasciare.

Non so se sono stata all'altezza, non sono una grande creativa, non lo sono mai stata.
Ho molto occhio, questo sì, so guardare le persone e capire come sono fatte, dentro e fuori, ma niente di più. Non so inventare niente che non sia reale.
Non importa, questo quadro è stato un buon amico, una terapia, una compagnia, quasi un amante.
Oggi lo lascio, consapevole che avrei potuto ritoccarlo e ridipingerlo ancora in eterno.

Grazie e addio.

lalla


"Mi piace il blu", olio su tela, 80x80 cm.

Con ammirazione, agli incommensurabili Vasilij Kandinskij, František Kupka e Pavel Filonov.