martedì 24 gennaio 2012

"plastiche seduzioni"

Qualche mese fa avevo già capito che una pseudo-carriera artistica sarebbe stata impossibile. Mi ci è voluto un po' di tempo per digerire l'incofutabile verità che passo molto del mio tempo compiendo gesti inutili.
Scrivendo sceneggiature per fumetti che faranno schifo agli editori, realizzando tavole che non saranno mai pubblicate, dipingendo quadri che non saranno mai acquistati e scrivendo racconti che non verranno mai letti....
Mentre tentavo di buttar giù l'amaro boccone trovai per caso questo video, volevo metterlo qua sopra, poi me ne sono scordata.
Oggi ci sono inciampata di nuovo così ho pensato che fosse il momento giusto per postarlo.
Non so, non riesco a capire neanche se conosco l'autore.
Però fa davvero un effetto strano pensare che da qualche parte di questo stranissimo mondo uno sconosciuto si sia messo lì, per il gusto di niente, a compiere anch'esso un'inutile gesto: montare della musica con i miei nudi... 
che dire?
Grazie sconosciuto, visto che siamo qui sulla terra a perdere tempo tanto vale divertirci!


lalla

mercoledì 18 gennaio 2012

negli occhi di E.

Il nuovo anno si è aperto con il ritorno ad un vecchio e caro amore: il ritratto.
E' stato il miglior regalo che ho scartato per le feste, il merito è del mio mecenate, della sua paziente consorte e della sua dolcissima infanta, ma anche della mia prolungata astinenza.
Quanto mi mancava la pittura!
Scrivere è molto bello, ma prende tanto tempo e per la gratificazione del risultato devi attendere a lungo.
La pittura è più immediata.
E quanto mi mancava un bel ritratto!
La pittura "di genere" è più serena. Non c'è niente da dimostrare, niente da inventare, nè alcun particolare messaggio da lanciare. Che sollievo per un pittore.
Alle fine tutto si risolve soltanto in una profonda immersione nelle pieghe, nelle curve e soprattutto negli occhi di un'altra persona. Teatralità a parte, in un viaggio nella sua anima.


I tre giorni passati sprofondando negli occhi di E. sono stati quindi meravigliosi, come sempre. Forse anche più di sempre, trattandosi degli occhi coraggiosi, puri e intelligenti di una bambina di soli due anni.
E nei bambini non sono solo gli occhi ad essere speciali: la loro pelle è così liscia, turgida ed elastica... luccica! Una delizia per il mio pennello. 


Eccezion fatta per il mio "grillo parlante" Theo sempre pronto ad istillarmi dubbi, dare consigli, sottolineare carenze ed imperfezioni, sono state ore liete e spensierate. Che spasso, tanto mi sono divertita da chiedermi come abbia fatto nell'ultimo anno a vivere senza ritrarre nessun altro. Perchè ho lasciato passare così tanto tempo... avevo scordato come fosse bello?














Poi, quando ho finito, è riaffiorata la paura... anche quella l'avevo rimossa, ma l'ho riconosciuta subito.
E' la paura di aver male interpretato i segnali, di aver frainteso la lettura. La paura che ciò che hai visto scrutando quegli occhi non sia quello che il soggetto vede guardando se stesso allo specchio o, in questo caso, ciò che vedono i suoi genitori.
Quindi, un po' intimorita, ho invitato a pranzo il mio mecenate e famiglia per mostrargli il lavoro.
Non so, forse è stato più merito del mio strudel di mele che della pittura se poi si è dichiarato pienamente soddisfatto. Ricordo una frase sulle altre: "E' commovente". Probabilmente anche la birra alsaziana c'ha messo del suo.
Nel salutarlo ho sperato che una digestione un po' difficoltosa non favorisse poi un ripensamento nei confronti del ritratto (cinque fette di strudel con panna non sono da tutti!). Fortunatamente deve avere uno stomaco d'accaio perchè non si è fatto più risentire... od il mio quadro lo soddisfa davvero?
Stando così le cose, mi sento ottimista.


lalla


P.S. Grazie ancora W. e P. per l'opportunità e scusate se come sempre faccio un po' d'ironia.

venerdì 6 gennaio 2012

per Natale non ci siamo fatti mancare niente

A Elia piace molto farsi dire quali parti del corpo ha preso da chi per poi declamare tutto l’elenco ad ignari compagni che lo guardano come un alieno: “il mio naso è del babbo, la mia bocca è della mamma, i miei dentoni davanti sono della mamma...” Lo scanner dell’intera figura dura 2 minuti buoni. 
Per Natale non ci siamo fatti mancare proprio niente...
... Theo è arrivato al 24 dopo una settimana di febbre, ma ci siamo goduti lo stesso il cenone della vigilia con una marea dei regali ed Elia che cantava poesie o canzoni già esibite a scuola, la nottata in campagna e poi un piccolo diversivo il 25, tanto per essere originali.
Eravamo appena rientrati a casa, Elia era molto ansioso perchè sapeva che i regali chiesti a Babbo Natale con la letterina sarebbero arrivati nel nostro appartamento durante la nottata e quindi ancora non aveva avuto modo di sapere se le sue richieste erano andate a buon fine. Per fortuna il santo uomo aveva provveduto ad esaudire ogni desiderio con particolare lena (anche se non è stato furbo a delegare me per allestire la “valigia del fumettista” richiesta dal piccolo Re, ho gioiosamente sperperato 100 euro in pastelli ad olio, pennarelli che scrivono d’oro e d’argento, glitter, una gomma elettrica ed altri irrinunciabili strumenti di piacere).
Dopo aver scartato tutto quel ben di Dio Elia era felicissimo, ma soprattuttto sovraeccitato come un criceto russo. Theo aveva caricato le pile ad una macchinina telecomandata e stava facendola girare, Elia nitriva come un cavallino imbizzarrito.
Così, eseguendo una piroetta di gioia, ha perso l’equilibrio ed è cascato a pelle di leone. 
E’ stato un attimo, ma nel vederlo scivolare così stupidamente ho pensato immediatamente che si sarebbe spezzato i denti (io che passo le giornate a prevedere catastrofi più o meno probabili che potrebbero accadergli). L’incisivo sinistro ha tenuto fede al suo nome e prima di perire ha eroicamente “inciso” la mattonella di cotto in mezzo al salone. Se chiudo gli occhi posso ancora rivedere l’immagine del suo viso che si schianta sul pavimento e di due pezzi bianchi che schizzano in avanti.
Theo si è disperato, Elia si è preso un po’ paura (ma niente dolore per fortuna) ed io ho cercato di sdrammatizzare. Quindi, molto originalmente, abbiamo interpretato “Natale al Meyer 2011” e dire che lì non sapevano proprio che pesci prendere...
per farla breve: il nostro gentilissimo dentista, col cappone lesso sullo stomaco, ha visitato Elia il 25 stesso, escludendo che il nervo del dente fosse intaccato o le barbe lesionate (il 27 ha poi ricostruito un bel dente finto).
Elia ha acconsentito tranquillamente a tutta la procedura senza lamentarsi, non sembrava neanche troppo turbato, poi la sera di Natale, una volta a letto, mi ha fatto tre domande:
1) “Mamma, il dente rotto mi diveterà nero come successe alla nonna da piccola?”
“No amore, il dentista ha detto che dovrebbe restare bianco. Vedrai che lo rifarà bello come prima. Poi se non ti piace da grande ci metteremo una bella placchetta di ceramica come fanno gli attori di Hollywood”
2) Cos’è Hollywood mamma?”
“Il  posto dove girano i film con gli effetti speciali... ma insomma, ti sono piaciuti i ragali che ti ha portato Babbo Natale?”
Silenzio.
“Allora? Hai ricevuto tutto ciò che volevi, no?”.
3) “...secondo te Mamma, Babbo Natale lo sa che mi sono rotto un dente?”
Ma certo! Così adesso lo scanner della figura di Elia risulterà meno monotono e più accattivante: “il mio naso è del babbo, la mia bocca è della mamma, il mio incisivo sinistro è del Dentista...”

Allego numero 2 pensierini dal quaderno di italiano di Elia;

il primo è un resoconto molto più sintetico ed efficace del mio post (ho spiegato ad Elia che il nuovo dente è in pasta odontoiatrica, lui ha spiegato a me che “cristallo trasparente” faceva più scena... e poi dice di non conoscere Hollywood!), 


il secondo è uno dei molti scritti nella settimana successiva... siamo stati in viaggio a Madrid!
Aereo, musei, passeggiate, tempo primaverile, pattinaggio sul ghiaccio, barchetta a remi, parchi, metro, parrucche colorate e chicchi d'uva sotto Puerta del Sol... è proprio vero che per Natale non ci siamo fatti mancare niente!









lalla