venerdì 11 marzo 2011

è quasi primavera e fioriscono le pagine

Ormai sono tornata a scuola da più di un mese, le prime due settimane con la mascherina (credibilità 0, ridicolezza 10), la terza settimana senza mascherina, la quarta con un raffreddore assurdo (costipata e di nuovo sputacchiante)... quindi, tiriamo un po' le somme, da Natale ad oggi 30 giorni a casa ed una sola settimana di normale insegnamento... cavolo, che efficenza!
E pende ancora sulla mia testa la minaccia della biopsia al fegato, rimandata in extremis grazie ad un'incredibile prestazione delle mie transaminasi scese sotto i minimi storici, ma non oso sperare che ci rimangano a lungo...
In tutta questa visione incerta e disastrata della mia salute, la Preside e il resto del Consiglio di Classe, senza alcuna giustificazione logica, hanno creduto che io fossi la persona adatta su cui fare affidamento per portare la 5° all'esame di maturità come membro interno... cavolo, che ottimismo!
Ciò singnificherà, nella migliore delle ipotesi, tenere botta fino a metà luglio e cioè lavorare un mese in più per sole 350 euro, il che mi scoccia parecchio perchè speravo di potermi dedicare soltando al fumetto di Emma finchè Elia era all'asilo...
è sempre molto difficile trovare dei ritagli di tempo, anche se ultimamente (sarà la primavera alle porte?) sono attraversata da un grande fervore creativo.
Mi succede di scrivere (o riscrivere) intere pagine della sceneggiatura di notte, mentre albeggia e Theo riposa beato accanto a me, o in auto, tra un semaforo e l'altro, circondata dagli altri conducenti che bestemmiano, le scrivo nella mia testa e quando cominciano ad essere troppe bisogna che mi precipiti ad un computer per scaricarle prima che scompaiano nel mare magnum dei miei pensieri.
Tutto questo ribollimento letterario non è per forza un bene, le pagine fioriscono e si moltiplicano con estrema facilità e ormai siamo a 68... troppe per un volume a fumetti!
Aspetto con ansia un periodo di depressione creativa nel quale
potrò, giustamente, rivedere , tagliare e restringere il tutto.
E poi c'è un altro problema, sospetto che la causa di tanta espansività letteraria sia uno squilibrio ormonale post-adolescenziale, dato che ciò che scrivo è fin troppo appassionato e zuccherino.
L'altro giorno, mentre leggevo a voce alta tutta emozionata il nuovo finale, l'empatia che sentivo con Emma traspariva nella mia voce rotta, ad un tratto ho iniziato a notare sul volto di Theo un susseguirsi di varie espressioni, nessuna delle quali mi pareva un buon segno.
Alla fine Theo ha fatto due domande: "perchè ti commuovi?" e poi "ma il finale sarebbe questo? Mi sembra un pippone tale che ammazzerebbe un toro..."
Anch'esse non mi sono parse un buon segno...
be, tutto considerato, forse è meglio far decantare il tutto e sperare che arrivi davvero al più presto l'agognata depressione creativa a portare consiglio!

lalla

p.s. In questa tavola tutta verde e rosa Emma ha soli 17 anni, da pochi giorni conosce Elena, ufficialmente accolta in casa come aiuto dell
"anziana governante .
Emma è affascinata da questa bellissima ragazza e cerca di spezzare le barriere sociali e culturali.
E' felice di avere finalmente una coetanea alla quale confidare i propri sogni e aprire il proprio cuore, è convinta di aver trovato l'amica che la salverà dal vuoto affettivo lasciato dalla madre...