venerdì 6 gennaio 2012

per Natale non ci siamo fatti mancare niente

A Elia piace molto farsi dire quali parti del corpo ha preso da chi per poi declamare tutto l’elenco ad ignari compagni che lo guardano come un alieno: “il mio naso è del babbo, la mia bocca è della mamma, i miei dentoni davanti sono della mamma...” Lo scanner dell’intera figura dura 2 minuti buoni. 
Per Natale non ci siamo fatti mancare proprio niente...
... Theo è arrivato al 24 dopo una settimana di febbre, ma ci siamo goduti lo stesso il cenone della vigilia con una marea dei regali ed Elia che cantava poesie o canzoni già esibite a scuola, la nottata in campagna e poi un piccolo diversivo il 25, tanto per essere originali.
Eravamo appena rientrati a casa, Elia era molto ansioso perchè sapeva che i regali chiesti a Babbo Natale con la letterina sarebbero arrivati nel nostro appartamento durante la nottata e quindi ancora non aveva avuto modo di sapere se le sue richieste erano andate a buon fine. Per fortuna il santo uomo aveva provveduto ad esaudire ogni desiderio con particolare lena (anche se non è stato furbo a delegare me per allestire la “valigia del fumettista” richiesta dal piccolo Re, ho gioiosamente sperperato 100 euro in pastelli ad olio, pennarelli che scrivono d’oro e d’argento, glitter, una gomma elettrica ed altri irrinunciabili strumenti di piacere).
Dopo aver scartato tutto quel ben di Dio Elia era felicissimo, ma soprattuttto sovraeccitato come un criceto russo. Theo aveva caricato le pile ad una macchinina telecomandata e stava facendola girare, Elia nitriva come un cavallino imbizzarrito.
Così, eseguendo una piroetta di gioia, ha perso l’equilibrio ed è cascato a pelle di leone. 
E’ stato un attimo, ma nel vederlo scivolare così stupidamente ho pensato immediatamente che si sarebbe spezzato i denti (io che passo le giornate a prevedere catastrofi più o meno probabili che potrebbero accadergli). L’incisivo sinistro ha tenuto fede al suo nome e prima di perire ha eroicamente “inciso” la mattonella di cotto in mezzo al salone. Se chiudo gli occhi posso ancora rivedere l’immagine del suo viso che si schianta sul pavimento e di due pezzi bianchi che schizzano in avanti.
Theo si è disperato, Elia si è preso un po’ paura (ma niente dolore per fortuna) ed io ho cercato di sdrammatizzare. Quindi, molto originalmente, abbiamo interpretato “Natale al Meyer 2011” e dire che lì non sapevano proprio che pesci prendere...
per farla breve: il nostro gentilissimo dentista, col cappone lesso sullo stomaco, ha visitato Elia il 25 stesso, escludendo che il nervo del dente fosse intaccato o le barbe lesionate (il 27 ha poi ricostruito un bel dente finto).
Elia ha acconsentito tranquillamente a tutta la procedura senza lamentarsi, non sembrava neanche troppo turbato, poi la sera di Natale, una volta a letto, mi ha fatto tre domande:
1) “Mamma, il dente rotto mi diveterà nero come successe alla nonna da piccola?”
“No amore, il dentista ha detto che dovrebbe restare bianco. Vedrai che lo rifarà bello come prima. Poi se non ti piace da grande ci metteremo una bella placchetta di ceramica come fanno gli attori di Hollywood”
2) Cos’è Hollywood mamma?”
“Il  posto dove girano i film con gli effetti speciali... ma insomma, ti sono piaciuti i ragali che ti ha portato Babbo Natale?”
Silenzio.
“Allora? Hai ricevuto tutto ciò che volevi, no?”.
3) “...secondo te Mamma, Babbo Natale lo sa che mi sono rotto un dente?”
Ma certo! Così adesso lo scanner della figura di Elia risulterà meno monotono e più accattivante: “il mio naso è del babbo, la mia bocca è della mamma, il mio incisivo sinistro è del Dentista...”

Allego numero 2 pensierini dal quaderno di italiano di Elia;

il primo è un resoconto molto più sintetico ed efficace del mio post (ho spiegato ad Elia che il nuovo dente è in pasta odontoiatrica, lui ha spiegato a me che “cristallo trasparente” faceva più scena... e poi dice di non conoscere Hollywood!), 


il secondo è uno dei molti scritti nella settimana successiva... siamo stati in viaggio a Madrid!
Aereo, musei, passeggiate, tempo primaverile, pattinaggio sul ghiaccio, barchetta a remi, parchi, metro, parrucche colorate e chicchi d'uva sotto Puerta del Sol... è proprio vero che per Natale non ci siamo fatti mancare niente!









lalla

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