giovedì 10 giugno 2010

di tutto un po'

Domenica 23 maggio: colpita da virus intestinale, 18 volte al gabinetto. E tutti penserete "e che sarà mai? Una volta all'anno capita a tutti", però nel mio caso, la via crucis verso il W.C. si è svolta durante una comunione con circa 60 invitati...
Lunedì 24 maggio: mi sveglio al mattino stile cencino molle, ma tiro avanti fino al pomeriggio. Nel recuperare il Re dei Sugolini dall'asilo noto una strana bollicina sul collo... "non sarà mica varicella?", lo spoglio seminudo in mezzo ai giardini pubblici e non noto altre bollicine, "bo, speriamo sia una pinzatura di zanzara..." ma ci credo poco...
Martedì 25 maggio: Elia si risveglia con una ventina di bollicine, è varicella!!! Che tempismo, evviva: il pomeriggio dovrò svolgere l'esame, il giorno dopo Elia ha lo spettacolo di fine anno (si stava preparando da mesi a impersonare il super-eroe che arriva all'improvviso e salva il treno della fantasia dall'incantesimo del mago cattivo ?!), due giorni dopo partirebbe il nostro aereo per Bruxelles.
Nonostante queste tragicomiche premesse:
1) L'esame For.Com. è andato come doveva andare: il 90% della gente aveva già le domande svolte e le ha soltanto ricopiate, erano generalissime, non c'entravano niente col programma dettagliato e super-specifico del corso, avrei tranquillamente potuto svolgerle senza studiare tre settimane, anche se, svolgerele sul momento, mi è costato una bella ondata di adrenalina e un bel po' di fatica. Il tutto è durato circa 1 ora e mezza e poi sono tornata a casa a spalmare pomatine antiprurito sul povero appestato.
2) L'indomani Elia ha saltato lo spettacolo, credo che non gliene sia importato nulla, al contrario della madre, non appartiene a quella categoria di esseri umani che gradisce esporsi al pubblico ludibrio.
3) E poi, nonostante il povero appestato (il cui stato di salute andava migliorando), nonostante la nube irlandese e nonostante la mia fifa pazzesca, sono volata a Bruxelles per accompagnare Theo in tour per dedicaces.
Il viaggio è stato piacevole, ma il Re dei Sugolini mi è mancato più del solito, sarà stato il fascino della pustola?
Ecco cosa mi resta di Bruxelles: la sporcizia (per una volta Firenze non ci sfigurava), l'armoniosa Gran Place, orde di turisti che si accalcavano per fotografare una misera fontana alta 40 cm con bimbo tronfio e pisciante (a sentir loro, il simbolo di Bruxelles), la triste mancanza dell'acqua (niente mare, niente fiume, niente lago, peccato), gli splendidi fiamminghi, i fascinosissimi edifici art nouveau (del tutto sottovalutati dagli indigeni e spesso inaccessibili), il museo Magritte, la sfrenata passione belga per il fumetto, le cibarie cattivelle e velenosissime per il mio fegato.

Ed eccomi tornata ad imperversare, per casa e al laboratorio: dipingo, disegno, modello e rompo le scatole.
Inoltre, dato che con la scuola sembra mettersi sempre peggio e fuori di casa non vedo la fila per accaparrarsi i miei ritratti e le mie sculture, nella mia testa balena un nuovo e buffo progetto, un altro tentativo di rimediare la pagnotta disegnando... non ne parlo ancora perchè mi sembra veramente un'idea campata in aria. Se tra qualche giorno non sono rinsavita allora forse ve ne parlerò, sappiate che ci sto già lavorando.

lalla

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