mercoledì 7 luglio 2010

materiali e tecnica

Se ben ricordo, negli anni '90 c'era uno spot che recitava "la potenza è niente senza controllo" , si riferiva allo sport e alle auto, ma in effeti anche in arte materiali e tecnica la fanno da padrone.
In questi giorni sono tutta in fibrillazione, spero di poter infornare le mie ultime tre sculture, finalmente.
Sembra impossibile dover attendere così tanto, ma mettere tutti d'accordo e riempire un forno grande come un bagno, dove puoi tranquillamente camminare in piedi, non è cosa facile. Inoltre io, che a Sesto sono ospite ben voluta ma ingombrante, devo adeguarmi ai tempi del resto della produzione, quella che conta (cioè quella che porta al laboratorio un ricavo in denaro).
Un'attesa così lunga mi crea non poche ansie dato che questa volta ho ideato dei pezzi particolarmente difficili dal punto di vista tecnico, mi sa che 2 su tre me li gioco in cottura.
Quando immagino le forme vorrei ribellarmi e non adeguarmi alle restrinsioni della tecnica, ma è impossibile, la creta ha una volontà propria, così ogni volta cerco un compromesso realizzabile spostando sempre di più il livello di rischio.
"L'Isola di Ingres" è un unico pezzo enorme, anche solo sollevarla per infornarla sarà un'impresa.
"La maschera" ha già una piccola crepa dovuta a dei ripensamenti in corso d'opera un po' troppo tardivi, ma d'altronde, se a metà strada intuisci una via migliore, che fai, non provi?
"Archi" ha una forma estrusa che crea tensioni, trazioni e compressioni nella materia ceramica, seccare l'ha già messa a dura prova...

aspettando che si sciolga questo nodo di angoscia/curiosità/speranza e che io sappia come andrà a finire, vi propongo una piccola illustrazione (molto art nouveau) nel solco del mio folle progetto fumettistico.

Theo era convinto che materiali più pregiati avrebbero giovato al mio acquerello.

Forse aveva anche ragione: quando ho voglia di disegnare, arrabatto il primo album preincollato che rimedio per casa e, se non trovassi i colori, sarei capace di colorare con vino e caffè (tanto berli non posso!).
Ammetto che questo non sia un bel modo di migliorarsi, c
osì il mio compagno di studio/letto/vita mi ha ammorbato un mese... alla fine ho fatto un salto allo Zecchi per comprare una carta grammatura 7 "Fabriano artistico" che costa più di me. Una volta in negozio mi sono lasciata andare e ho rinnovato il parco pennelli, lunghi, tondi, in pelo di bue (ne ho solo uno sacro in pelo di martora che custodisco dall'età di 16 anni). Forse al prossimo disegno mi monto definitivamente la testa e finisce che ricompro anche i colori (che sono buonissimi Winsor&Newton, ma antidiluviani).
Va bene: per fare una scultura devo per forza chinare la testa di fronte al volere dell'argilla, cercando di evitare così una sua esplosione o rottura, ma fare un bel disegno non è soprattutto una questione di mano e di testa, serviranno tutti questi lussi?

lalla

"Emma en plein air", china e acquerello su carta, 16x39 cm.

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