lunedì 3 gennaio 2011

broncopolmonite

Lo avevo detto che dopo la neve sarebbero arrivati i malanni...
due notti dopo la "battaglia di pallate" si presenta, puntuale, una tossaccia, una di quelle che ti tocca riaddormentarti seduta nel letto perchè se fai tanto di rimetterti distesa ti si spella la gola.
Porca miseria, è il 20 di dicembre, non è il momento adatto per ammalarsi, bisogna tener duro.
E così faccio: affronto diligentemente la maratona di scrutini per chiudere il trimestre, allegramente quella degli ultimi regali, stoicamente quella dei vari cenoni/pranzoni per festeggaire con amici e parenti il Natale. Mi travesto da sana con un bello strato di trucco sfavillante e ogni tanto, alla zitta, trangugio una tachipirina e gli antibiotici (dalla vigilia comincio a sospettare qualcosa: sputacchio orribile muco giallastro! bleah! Mi faccio schifo da sola!)
Reggo fino al 27, ma mi rendo conto che sto peggiorando, così, per telefono la Dottoressa mi raddoppia l'antibiotico, evvai! Forse ce la faccio a debellare gli orribili batteri con una doppia dose di veleni!
E invece no, il 31 sono a pezzi e la scatola di antibiotici è a fine, la dottoressa è allegramente in ferie...
alle 11.00, prima di mettermi ad affettare frutta per la macedonia, decido di recarmi alla guardia medica per sapere se servirà un'altra confezione di veleni, quella mi chiede: "ma lei da quanto tempo è in questo stato?" "Non saprei... che dice: continuo ancora un po' gli antibiotici?" La poverella chiama i rinforzi, arriva un'altra, più sgamata che sentenzia: "altro che antibiotici, lei ora va subito all'ospedale a farsi una lastra perchè ha la polmonite".
Eccoci, ci voleva anche la pomonite! Io devo cucinare il pesce per stasera!
Niente panico, alle 12.00 vado a piedi al vicino prontosoccorso di S.M.Nuova, come al solito appena mi vedono mi prelevano 6-7 provette di sangue (sono sempre più convinta che gli ospedali siano abitati da vampiri), mi fanno la lastra ai polmoni e poi mi scaraventano in un angolo del corridoio, apparentemente dimenticata.
Sono preoccupatissima di non riuscire a tornare a casa in tempo per prepare la cena. Alle 14.00 ho una fame da lupi, un'infermiera ha pietà di me e mi passa di straforo due fette di pane e stracchino, poi, finalmente, verso le 15.00 si fa viva la dottoressa: "lei ha una broncopolmonite al polmone destro, deve starsene almeno 15gg al calduccio e farsi una bella batteria di punture" "allora posso tornare a casa?" "si, la dimettiamo, purchè si riposi"
"ma io stasera ho amici a cena, che fo, gli dico di non venire?" "faccia pure la sua cena, ma mi prometta di non stancarsi troppo".
E quando mai.
Così sono scappata a casa, ho imbandito la tavola, addobbato la casa e me stessa, ho festeggiato l'ultimo dell'anno con la famiglia e gli amici, abbiamo mangiato, riso e sparato botti, come è giusto che sia... il giorno dopo ero un po' sfinita effettivamente.
Il vecchio anno si è chiuso con una broncopolmonite, il nuovo si è aperto con l'appuntamento giornaliero della puntura di Theo (sospetto che un po' si diverta a giocare al dottore... io odio le punture!).
Non è la prima volta che prendo la broncopolmonite, ne presi una molto seria in seconda elementare, gli antibiorici mi facevano effetto come l'acqua fresca e me ne dovetti stare 45 giorni a letto (volevano bocciarmi per troppi giorni d'assenza). Ho ricordi sfocati di quell'esperienza: la sensazione fredda che provai mentre in camiciolina mi facevano la radiografia; le sere in cui tutta la famiglia si riuniva sul mio letto bastardo a guardare la televisione insieme; il giorno in cui mi portarono uno scatolone di cartone, lo aprii e dentro c'era un piccolo cucciolo di beagle, la mitica Nina; il tempo lentissimo che sembrava infinito e i mille modi che avevo trovato per ingannarlo...
pensavo che prima o poi sarebbe passata, sarebbe stato solo questione di tempo.
Ed è così, i malanni passano sempre. Il guaio è che, forse proprio a causa di quella prima esperienza che minò il mio sistema immunitario, i malanni tornano anche.
Esistono malati immaginari (che son sani, ma si immaginano le malattie) io sono una che si immagina un sacco di cose, ma per le malattie non ne ho bisogno perchè di quelle ne frequento parecchie.
Niente di grave, per carità! Ma basta che passi un virus a tre chilometri di distanza e stai pur certa, si accorgerà di me e verrà a farmi visita (viaggio con una media di una tonsillite ogni due mesi...).
E poi ho anche qualche piccola cronicità, tanto per non farmi mancar niente: il reflusso grastroesofageo, l'ipotenzione ortostatica, un'epatite inspiegabile... che catorcio!
Non basta avere buona volontà e mettercela tutta con lo spirito se poi il fisico ti frana da tutte le parti!
Non potrò mai essere una persona ideale, sempre così malaticcia, manchevole, assente causa "non robusta e non sana costituzione"... che delusione,
povero Theo, povero piccolo Re e poveracci i miei studenti che il 10, puntualmente, non mi vedranno rientrare!

lalla

2 commenti:

  1. Quando ero piccola pensavo che la polmonite fosse il male dei mali e che mettesse automaticamente le persone in pericolo di vita quindi quando ti ammalasti mi preoccupai molto x te ma poi guaristi e tutto tornò alla normalità!Spero stia succedendo così anche ora...e speriamo non tornino più per quest'anno 30 cm di neve!Baci e ...riposo!Eva

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  2. Non è un granchè come malanno: sto piuttosto benino e vo migliorando di giorno in giorno, piano piano... ci vuole pazienza!
    Comunque "io speriamo che me la cavo" :-)

    grazie Eva!

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