sabato 17 dicembre 2011

la fortuna si prende le sue piccole rivincite

Per adesso il Natale, con poca orginalità, ci ha portato l'influenza....
ricordo che era da poco iniziato il 2011 ed io ero bloccata a casa con la polmonite quando ricevetti la telefonata di una tipa tutta entusiasta: "Signora, congratulazioni, lei è davvero fortunata!"
Mah, questa mi giunge nuova, pensai, "se lo dice lei..."
"Ma certo! Fortunatissima! Il numero del suo scontrino è stato estratto tra tutti quelli delle persone che hanno fatto la spesa al mercato di Sant'Ambrogio nel mese di dicembre e così ha vinto una notte in albergo 4 stelle con colazione a buffet, per lei e la sua famiglia, in una città italiana a sua scelta, da utilizzare entro il 31 dicembre 2011!"
Cavolo, ma guarda che strana coincidenza, che sorprese mette insieme il caso!
Io non vinco mai niente, non perchè non sia "fortunata" (come diceva la signora), ma perchè non gioco mai, nemmeno con i "gratta e vinci". Non ho la mentalità dell'imprenditore, figuriamoci quella dello scommettitore!  
Se agli esami ho sempre studiato tutto il programma non era solo per pura secchionaggine, ma soprattutto per il terrore che mi andassero a chiedere proprio ciò che avevo saltato. Altri invece si presentavano con la metà degli argomenti e poi magari gli andava pure bene. Io sono una che non rischia, alla fortuna non credo, e nemmeno alle superstizioni e alla jella.
Diciamo che non amo delegare al caso ciò che posso decidere personalmente.
Per questo odio volare e ho odiato l'anestesia totale, perchè in questi casi ti devi affidare agli altri e, soprattutto, al caso. Per questo non amo vivere sotto il livello dell'Arno, perchè anche la metereologia è molto, molto casuale e credo che se la pioggia un giorno decidesse di nuovo di mettercela tutta, come nel '66 potremmo farci ben poco e io mi ritroverei sott'acqua.
Ok, mi sto lasciando predere dal catastrofismo e sto uscendo fuori tema...
torniamo a noi ed alla vincita "fortunata".
Siamo a circa un anno fa, con in mano il coupon, incredula, feci un giro sul sito per verificare le mete disponibili e non ebbi dubbi... Roma, che meraviglia!
Come week-end ho scelto il 17/18 dicembre per varie ragioni. La meno romantica delle quali è che Theo era sempre impegnato con la squadra di calcio. La più romantica delle quali è che, nel dicembre 1997, io e Theo festeggiammo il primo anno d'amore proprio a Roma; sempre a Roma abbiamo fatto il nostro piccolo viaggio di nozze nel 2002... insommma, mese e luogo perfetti per festeggiare i nostri primi 15 anni insieme ("che teneri", starete pensando, ed anche "che fortuna questo bel viaggetto").
In quest'anno scolastico non ci eravamo mai ammalati e negli ultimi tempi stavo giusto pensando: "stai a vedere che ci siamo fatti un po' di anticorpi, finalmente!". Sarebbe meglio non pensare mai assurdità simili. Se avessi creduto nella fortuna, avrei anche pensato che simili congetture potessero perfino portarmi jella.
Ed eccoci a domenica 11 dicembre, prima di cena Elia mi sembra calduccio, gli provo la febbre, ahi, 38.2°. Da lunedì la febbre di Elia sale a 39,6°.
Martedì 13 sto maluccio anche io, ma non voglio crederci, vado a scuola piena di brividi e quando torno sto davvero da cani, ho la febbre a 38.2°. Sono immediatamente disperata perchè dovrò saltare la scuola di mercoledì, in mattinata i ragazzi avevano un compito da fare e nel pomeriggio c'era il ricevimento genitori. Sensi di colpa.
Un attimo dopo mi chiama Chiara e mi rendo conto che, porca la miseria, il sabato successivo ho il treno per Roma... "ma figurati" mi schernisce Chiara "ce la fate di certo a guarire, siamo a martedì!"
Cominciate a temere anche voi quello che temevo io? 
Però mi sembrava assurdo... sarebbe stata proprio una beffa!
Ed infatti giovedì la febbre cala, siamo entrambi praticamente sfebbrati, è giusto: va bene il caso, ma la jella è troppo.
Ed infatti ieri, venerdì, la febbre risale ed oggi siamo tutti e due di nuovo malatissimi (Elia oltre i 39°, io sui 38°), ed anche questo è giusto: il caso concerne ogni possibilità, anche quella più assurda.
La morale è che la mia "vincita fortunata" mi è costata 40 euro di treno (il rimborso della freccia rossa è solo dell'80%). Poca roba, ma non sapete come mi girano le scatole. 
Il fatto è che comincio a sospettare che la fortuna esista davvero e che sia stata lei a volermi beffare... non l'avevo capito subito che era tutto un suo ardito piano, una sua vendetta per il mio atteggiamento indifferente di una vita, per non aver mai contato su di lei. 
A questo punto mi piacerebbe riparlarne al telefono con la donnina di Sant'Ambrogio (esperta di fortuna), per sentire un po' lei cosa ne pensa...


lalla

2 commenti:

  1. Se ti può consolare anche noi siamo stati flagellati da un virus parainfluenzale (credo che il para stia per paraculo) che ha colpito elena il 25 e noi due i giorni successivi.....morale: settimana di natale sotto antibiotici e segregati in casa.

    PS: mi auguro che tu stia lavorando alacremente al lavoro che ti ho commissionato, vero?

    Un abbraccio.

    Werther

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  2. proprio stamani ho fatto il disegno sul supporto (mi è piaciuto molto) Adesso sto meditando se tirare un colpo in testa ad Elia per tenerlo fuori combattimento tutto il giorno di domani e magari dedicarmi alla stesura del colore... sono tentata, la masonite mi attrae come una calamita (una volta iniziato un lavoro è difficile smettere), ma forse è meglio evitare un altro trauma al povero piccolo re (che il 25 ha già dovuto rinunciare al suo bell'incisivo sinistro) e rimandare a giovedì prossimo quando avrò tutta la casa a mia disposizione.

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