mercoledì 18 gennaio 2012

negli occhi di E.

Il nuovo anno si è aperto con il ritorno ad un vecchio e caro amore: il ritratto.
E' stato il miglior regalo che ho scartato per le feste, il merito è del mio mecenate, della sua paziente consorte e della sua dolcissima infanta, ma anche della mia prolungata astinenza.
Quanto mi mancava la pittura!
Scrivere è molto bello, ma prende tanto tempo e per la gratificazione del risultato devi attendere a lungo.
La pittura è più immediata.
E quanto mi mancava un bel ritratto!
La pittura "di genere" è più serena. Non c'è niente da dimostrare, niente da inventare, nè alcun particolare messaggio da lanciare. Che sollievo per un pittore.
Alle fine tutto si risolve soltanto in una profonda immersione nelle pieghe, nelle curve e soprattutto negli occhi di un'altra persona. Teatralità a parte, in un viaggio nella sua anima.


I tre giorni passati sprofondando negli occhi di E. sono stati quindi meravigliosi, come sempre. Forse anche più di sempre, trattandosi degli occhi coraggiosi, puri e intelligenti di una bambina di soli due anni.
E nei bambini non sono solo gli occhi ad essere speciali: la loro pelle è così liscia, turgida ed elastica... luccica! Una delizia per il mio pennello. 


Eccezion fatta per il mio "grillo parlante" Theo sempre pronto ad istillarmi dubbi, dare consigli, sottolineare carenze ed imperfezioni, sono state ore liete e spensierate. Che spasso, tanto mi sono divertita da chiedermi come abbia fatto nell'ultimo anno a vivere senza ritrarre nessun altro. Perchè ho lasciato passare così tanto tempo... avevo scordato come fosse bello?














Poi, quando ho finito, è riaffiorata la paura... anche quella l'avevo rimossa, ma l'ho riconosciuta subito.
E' la paura di aver male interpretato i segnali, di aver frainteso la lettura. La paura che ciò che hai visto scrutando quegli occhi non sia quello che il soggetto vede guardando se stesso allo specchio o, in questo caso, ciò che vedono i suoi genitori.
Quindi, un po' intimorita, ho invitato a pranzo il mio mecenate e famiglia per mostrargli il lavoro.
Non so, forse è stato più merito del mio strudel di mele che della pittura se poi si è dichiarato pienamente soddisfatto. Ricordo una frase sulle altre: "E' commovente". Probabilmente anche la birra alsaziana c'ha messo del suo.
Nel salutarlo ho sperato che una digestione un po' difficoltosa non favorisse poi un ripensamento nei confronti del ritratto (cinque fette di strudel con panna non sono da tutti!). Fortunatamente deve avere uno stomaco d'accaio perchè non si è fatto più risentire... od il mio quadro lo soddisfa davvero?
Stando così le cose, mi sento ottimista.


lalla


P.S. Grazie ancora W. e P. per l'opportunità e scusate se come sempre faccio un po' d'ironia.

7 commenti:

  1. Uffa, addio all'anonimato, avendo citato "l'incidente" con lo strudel tutti avranno capito chi sono! ;-)
    WR

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  2. Caro WR, ti confesso che ho insistito sull'argomento strudel per un solo vero motivo: crepo d'invidia!

    a presto
    LLL

    P.S. Ciao FR, TC suggerisce di iniziare a mettere da parte i soldi per il ritratto di BR!

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  3. Cara LLL, il quadro s'è asciugato?
    WR

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  4. Si, asciutto e pronto!
    Se hai davvero il corniciaio di fiducia possiamo incontraci per lo scambio, in caso contrario ci penso io.
    Dimmi come preferisci fare tu.

    LLL

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  5. Ciao, scusa il ritardo della risposta. Allora, se per te va bene, passerei un pomeriggio a ritirare il quadro: per la cornice posso pensarci io. Ti chiamo per fissare, indicativamente mi andrebbe bene a metà della prossima settimana.

    Un abbraccio.

    WR

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