martedì 7 maggio 2013

Post n° 2 - variazioni tecniche

E poi, una problematica tecnico/esecutiva.
I ritratti sono il mio forte, dipingerli mi rapisce completamente e mi regala ore di grande serenità. Però, ormai da diverso tempo, mi sono resa conto di un brutto fenomeno che rischia di guastarmi la festa. Il quadro mi piace e mi soddisfa fino a quando concludo il volto, poi la qualità precipita vertiginosamente, nonostante io mi sforzi di curare alla perfezione la resa dei tessuti e dei particolari. E il problema sta proprio lì, credo, nella troppa meticolosità e attenzione con cui curo tutto il resto. E' un inganno, una bugia, per questo alla fine stona! Perché, diciamolo, ma chi se ne frega della forma del bottone del colletto della camicia? Si, va bene, posso fare tutti i particolari per benino e dimostrare così che "so farli", ma tutto ciò ha un minimo di valore? Quando guardi una persona la guardi negli occhi e sono solo quelli che contano veramente, allontanandosi da quei fuochi l'indagine e l'attenzione scema, trovo che sarebbe giusto se riuscissi a fare lo stesso anche dipingendo...
ecco, non è che poi abbia fatto chissà quale scoperta, basti pensare all'immenso Klimt e al formidabile Boldini. Il primo ha annegato sguardi magnetici e sensuali in mezzo a miriadi di decori, cellule e mosaici, il secondo ha messo a fuoco soltanto i volti per poi suggerire l'eleganza dei corpi con celebri e furiose "sciabolate". Entrambi adoravano i soggetti femminili, come me.
E i punti in comune purtroppo si fermano qui, perciò, diciamocelo, non è detto che il risultato sia meglio di prima. Se proprio dovesse schifare l'umanità intera, potrò correre ai ripari, perfezionare i dettagli dell'abito come faccio di solito e spergiurare di non provarci mai più!
Però, almeno per questa volta, sono stata sincera.

lalla
Conclusa la fase di completa immersione nel volto di Giulia (ho usato un pennello piuttosto piccolo e ho dipinto direttamente sulla masonite guidata da una leggera traccia a matita). Soddisfatta, mi concedo di giocare un po' con i capelli, facendoli danzare in spirali liberty.


Cambio di pennello e di definizione per l'abito, cerco solo di catturare i contrasti di ombre e luce, i bagliori del raso e la credibilità cromatica, ma niente dettagli.
 
Un pennello ancora più grande per accennare lo sfondo e "suggerire" la seduta del divano. Così l'attenzione non viene "distratta" da falsi punti di interesse e rimane rapita dagli occhi furbi ed intensi della mia piccola modella!


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