mercoledì 3 marzo 2010

la specializzazione

Qualche giorno fa ho letto un trafiletto molto carino sui gatti che rispecchia perfettamente le caratteristiche del nostro terribile Tigro: "il gatto è l'animale domestico meno domestico che ci sia, seducente e misterioso, perfettamente adattabile alla foresta come alla casa perchè libero e fiero".
Aggiungerei che possiede una flemma tutta particolare, passa le sue giornate dormendo o riempendosi di croccantini, di tanto in tanto organizza piccoli agguati in stile "grande predatore", giocherellamenti vari e un po' d'esplorazione... insomma, eccelle nel dolce far niente. Son fatti così anche i leoni, soprattutto i maschi, che se la dormono quasi tutto il giorno e ogni tanto banchettano con qualche erbivoro tonto rimediato dalle leonesse.
Bisogna ammettere però che esistono anche felini un po' più "nobili", che hanno sviluppato delle doti superiori al "sapersi fare la toilette" e al "dormire acciambellato".
E' il caso del ghepardo, un animale molto affascinante (a dire il vero è il felino più bruttino di tutti, con la testa piccola e il mantello stinto).
Il suo fascino sta nel fatto che ogni caratteristica del corpo e del metabolismo si è evoluta per consentirgli di correre a una velocità di 120,5 km/h.
Cavolo, che bravo! Tutta questa bravura serve ad afferrare un'antilope e potersela mangiare.
Ora penserete che il ghepardo sia molto furbo e l'antilope molto sfigata, invece non tanto, perchè il primo è certamente destinato all'estinsione e la seconda invece prospera allegra nella savana.
La spiegazione sta nel fatto che il ghepardo si è troppo specializzato, come altri animali scellerati dalla comune sorte (vedi lo schifiltoso panda che mangia solo bambù). Il poverello sa correre bene, ma se mancano le antilopi è inutile correre i 100 metri più velocemente di Carl Lewis...
la natura insegna che è meglio non specializzarsi, saper fare un po' di tutto, sapersi arrangiare e non eccellere nel particolare... insomma, meglio il molle e ruffiano gatto Tigro dell'atletico e virtuoso ghepardo.
E allora, mi chiedo: io avrò fatto bene a cercare di specializzarmi (visto anche la scarsità di antilopi) o era meglio rimanere sul vago?

lalla

"metopa", olio su masonite, 40x40 cm.

2 commenti:

  1. Si dice che i topi saranno i vincitori poiche' prosperano dovunque, mangiano tutto (e voglio dire: tutto), stanno nelle nostre case, in foreste pluviali, sui mercantili negli oceani (etc., ad infinitum). Saranno probabilmente sopraffatti, in millenni a venire, solo dagli insetti, magari formiche: ancora piu' ubiqui, resistenti, onnivori (sembra che ci siano formiche che vivono tranquille in zone radioattive).

    Ma cosa vuol dire avere successo? Vuol dire solo essere sempre di piu' e durare piu' a lungo? Chi fa piu' quadri, sculture, fotografie, libri e' meglio di chi ne fa una, due in una vita?

    Fai come me, rifugiati nell'idea che quello che facciamo e' cosi' 'alto' che, anche se ne facciamo pochissimo, vale. ;-)

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  2. Volevo solo dire che forse è più facile essere persone "normali", ammesso che la normalità esista, senza inseguire la propensione ad essere "speciali".
    La specializzazione è un rischio e non sempre paga. E' anche una scommessa però e potrebbe dare delle soddisfazioni.
    Chissà...
    sono solo paranoie comunque, perchè, c'è poco da fare, ognuno di noi non può far altro che essere se stesso, specializzato oppure no.

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