sabato 24 gennaio 2009

il cambiamento

E' da qualche mese ormai che ho ricominciato stabilmente a dipingere e a pubblicare articoli sul mio blog.
In questi giorni pensavo a questa "rinascita artistica" e mi auguravo di poterla portare avanti, anche se ancora non ho ben capito dove voglio andare a parare.
La vita è strana: non sempre prende la direzione che vorresti, nonostante ciò ad un certo punto ti ci abitui e ti metti in pace con te stessa, proprio allora, sorpresa: succede qualcosa che ti costringe per forza a cambiare strada!
Non è raro nel corso degli anni, a me è successo almeno 4 volte, meno male.
Quando, dopo il liceo artistico, mi lasciai convincere ad abbandonare il mio sogno di frequentare l'accademia e "scelsi" di laurearmi in architettura credevo di aver chiuso per sempre con pennelli e colori. L'unica speranza era il miraggio, un giorno, di poter insegnante la storia dell'arte.
Era il 1° anno con accesso a numero chiuso, mi dissi:"io non mi preparo, alle selezioni ci vado così, se è destino che faccia l'architetto, l'esame lo passerò".
Lo passai.
Il primo giorno varcai la soglia dell'università vestita a lutto, convinta di aver accettato di vivere un compromesso per sempre.
Sorpresa n° 1: l'agosto seguente fui attratta da un trafiletto di giornale che parlava di una fantastica "scuola internazionale di comics" a Firenze. Una vera "sola" a parer mio, per lo meno quando la frequentai io, ma almeno ho placato la mia voglia di disegnare per 3 anni.
E poi, ecco una svolta: lì ho conosciuto Theo.
Ma i 3 anni son finiti e il mio mediocre destino di secchiona si stava compiendo: macinavo esami come uno schiacciasassi. Una volta laureata, la scuola era ingolfata, l'unica alternativa "concreta" erano 8 ore al giorno al CAD in uno studio d'architettura.
Rassegnata, ho iniziato a lavorare dal Prof. Maestro, una persona suggestiva, ma che tristezza fare qualcosa quando non è quello che vorresti fare.
Sorpresa n° 2: in seguito a una terribile tragedia e a strani eventi, la vita mi ha presentato un maestro ceramista, il Sig. Mattioli, anche lui un personaggio fuori dall'ordinario, Giorgio mi ha trovato in gamba e mi ha offerto di rimanere a "imparare il mestiere" al suo laboratorio.
Ed ecco quindi che al mio matrimonio ho potuto regalare agli amici piatti dipinti da me, iniziare una nuova vita con Theo, facendo un lavoro che ho adorato per 5 anni.
"Evviva" ho pensato "sono una ceramista e lo sono diventata andando a bottega dal mio maestro, come i grandi artigiani del Rinascimento!".
Sorpresa n° 3: istituiscono la SSIS per abilitarsi nella materia che ho sempre desiderato insegnare, ci sono solo 15 posti a Firenze per tutta la Toscana, cosa devo fare?
Mi son detta: "io non mi preparo, alle selezioni ci vado così, se è destino che faccia l'insegnante, l'esame lo passerò"
L'ho passato.
Ho iniziato a insegnare, è arrivato Elia, gestire anche il lavoro di ceramista era impossibile.
Come al solito l'arte ci rimette sempre.
"Questa volta è fatta" mi sono detta "la maternità è la svolta decisiva, è una questione di priorità e adesso Elia viene prima di tutto... questa è la mia vita: insegnante e mamma".
No, l'arte è sempre la prima che ci rimette, ma è anche quella che torna sempre a bussare alla mia porta.
Sorpresa n° 4: l'anno scorso ho avuto pochissime ore di servizio e così, volente o nolente, son tornata a far ceramica stabilmente al laboratorio (che liberazione!).
Quest'anno a scuola ho un orario completo che mi piace e mi sfinisce, ma mi sono detta: "basta! Sono vecchia per aspettare che la vita mi sorprenda e mi obblighi a tornare a prendere in mano un pennello. Questa volta mi ci rimetto da sola ..."
Ecco perché esiste questo blog.

Mamma mia come sono prolissa...
Allego un dittico che feci dopo ben 2 anni di completa astinenza, quando Elia aveva quasi 1 anno e mezzo.
E' stato dipinto come omaggio a un grande pittore post-impressionista, Gauguin.
Lo stesso vale per "Sassi in equilibrio" (già pubblicato su questo blog) realizzato in un solo giorno rubato alla SSIS e a tutto il resto, per trascorrere nel miglior modo che conosca il mio compleanno.
Gauguin non mi affascina soltanto per l'uso emotivo del colore (evocato dallo spirito e non copiato dalla realtà) o per il fascino dell'esotico e il ritorno a una sintesi delle forme quasi arcaica.
Non mi affascina solo per i suoi quadri, ma per il modo in cui ha vissuto.
Ha sempre amato l'arte, ma, per gran parte della sua vita, in segreto.
E' stato costretto a una vita convenzionale, un agiato e rispettabile agente di cambio parigino (ma che di nascosto di dilettava di pittura e cercava di stringere amicizia con gli impressionisti). All'età di quasi 40 anni probabilmente si era abituato all'idea di essere un grigio, serio e triste contabile, ma...
sorpresa: un crack economico lo lascia senza lavoro e lui manda tutto a quel paese e comincia a dipingere e a viaggiare prima in Normandia, poi nella splendida Thaiti.
Al di là delle collocazioni geografiche, il suo è un viaggio soprattutto interiore, un'immersione in un mondo di colori vibranti, di pennellate curvilinee, di creazione e sogno.
Scusate, quando parlo di Gauguin sembro un'invasata...
ma la sua vita è un inno al cambiamento, all'affermazione tardiva, ma furiosa, di se stessi.
Beato te, Gauguin!
Qualche volta penso "ormai è troppo tardi..." , poi mi ricordo che un genio come te è rimasto sopito per 40 anni... dopo tutto il mio piccolo talento dalla vita è stato fin troppo assecondato...

lalla


ALLEGORIA DELLA FAMIGLIA e MATERNITA', olio su legno, gennaio 2007.

1 commento:

  1. Grazie per la visita e per il prezioso commento... Complimenti per i quadri

    Alessio

    RispondiElimina